Moratti: «Ho provato a portare Totti all'Inter, ma non è andata bene»

L'ex presidente nerazzurro: «Benitez allenatore sbagliato per noi. Leonardo è stato uno dei migliori»
Moratti: «Ho provato a portare Totti all'Inter, ma non è andata bene»© ANSA

MILANO - Massimo Moratti, ex presidente dell'Inter, ha parlato alla presentazione del libro di una vecchia gloria nerazzurra, Iva Cordoba. Moratti non vuole tornare protagonista: «Io di nuovo protagonista nell'Inter? È difficile perché diventa un'ombra costantemente sui piedi. Se dicessi una cosa del genere metterei in difficoltà chi c'è adesso. È bene che loro facciano il loro progetto. Ho letto cose strane riguardo la società, non sento le stesse cose quando parlo con Thohir e non vedo le stesse cose all'interno del club. Ci sono delle paure esternamente, ma credo che Thohir stia portando avanti le sue cose per mettere in condizione l'Inter di essere competitiva. Se supervisionerò sempre la società? Come amico, senza dubbio. - Moratti crede ancora nella Champions League - Ci credo, spero che i giocatori ci possano arrivare. Poi Mancini in Inghilterra ha vinto un campionato all'ultimo secondo, con noi all'ultima partita contro il Parma, ho l'impressione che possa fare una tale impresa. Se Ranieri può vincere il titolo con il Leicester?Speriamo, penso che tutti in Italia stiano tifando per lui».

PROVAI A PRENDERE TOTTI - «Se avrei voluto Totti all'Inter? L'ho anche chiesto tanti anni fa. Non è andata bene ma lo avevo trattato. Non ci si può mettere nei panni degli altri quando c'è una situazione che non si conosce. Io sono tifosissimo di Totti, nel senso che ho piacere nel vederlo giocare, però so che anche Spalletti è una persona molto intelligente»

BENITEZ SBAGLIATO, LEONARDO UN GRANDE - «Per me abbiamo sbagliato l'allenatore. Benitez è un grande professionista ma c'era una grandissima differenza di carattere comunicativo e di rapporti. Io non ho fatto niente per rompere le scatole a lui, però a un certo punto mi veniva anche voglia di farlo perché sembrava che prima di tutto non potessimo festeggiare niente, perché vivevamo in un clima del terrore e dovevamo fare attenzione a non offendere nessuno. In questa situazione non c'era entusiasmo, che è la cosa che poi ti fa vincere. Ai giocatori dicevo sempre di giocare per il piacere. Questo però con lui mancava. È iniziato un inseguimento con Leonardo che per me è uno dei migliori che abbia avuto. Un ragazzo intelligente, ottimo come dirigente e come allenatore»

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