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VERONA - D'Ambrosio ha parlato ai microfoni di Sky della sconfitta della sua Inter contro il Chievo per 2-0: «Sicuramente il Chievo stava meglio fisicamente rispetto a noi, però non è una questione di moduli, non è una questione di uomini che scendono in campo, è una questione di come scendi in campo, della voglia e della fame che hai. Se riusciremo a cambiare questa mentalità, riusciremo anche a toglierci delle soddisfazioni. Abbiamo l’esempio dell’anno scorso della Juve, che all’inizio era partita con una mentalità non solida, poi ha cambiato mentalità ed è riuscita a vincere l’ennesimo scudetto. Si fa fatica personalmente a dire che bisogna prendere esempio da quella mentalità, però è la verità, quindi dobbiamo metterci sotto e lavorare. L’anno scorso, ripeto, la Juventus non ha avuto la stessa fame degli anni precedenti e faceva fatica su tutti i campi, poi ha cambiato mentalità e ha vinto. Noi dobbiamo capire che in Italia ogni giocatore vuole indossare le maglie delle grandi squadre, io ne so qualcosa perché ho giocato al Torino, quindi dobbiamo avere quanto meno la stessa fame. Se abbiamo la stessa fame degli altri giocatori, possiamo ottenere dei risultati. Se abbiamo anche il 5%, o l’1% in meno della fame degli altri avversari, facciamo fatica. L’Inter non è più l’Inter del Triplete, non è più l’Inter che scende in campo con i fenomeni. L’Inter può raggiungere obiettivi se è compatta e coesa e lotta per un unico obiettivo. Se pensiamo che D’Ambrosio dribbla tre giocatori come facevano Maicon o Zanetti sbagliamo. Mi metto davanti prima di tutti: insieme possiamo lottare per qualcosa di importante, non siamo singoli che possono giocare da singoli».