Inter, Spalletti: «Mirabelli? È come il prete di Frittole»

Il tecnico: «Dice che dobbiamo avere paura? Mi sembra il prete che dice a Troisi in Non ci resta che piangere "ricordati che devi morire". Montella ha ragione quando dice che la classifica attuale non è corretta»
Inter, Spalletti: «Mirabelli? È come il prete di Frittole»© www.imagephotoagency.it

APPIANO GENTILE - C’erano pure diciotto giornalisti cinesi alla Pinetina per parlare con Luciano Spalletti. Dato che conferma quanto possa essere alto l’interesse pure a Pechino per questo derby in salsa orientale. «Per me sarà un grande privilegio vivere anche questo derby - attacca Spalletti - Milano è una città moderna e intelligente e mi sembra voglia proteggere le sue tradizioni che sono importanti. Questo è un derby che, come numeri, è quasi il più importante al mondo. Giocarlo, mi arricchirà ulteriormente e io voglio viverlo in tutte le sue cose». Visto che è derby, Montella ha provveduto a punzecchiare Spalletti dicendo che tra le due squadre non ci sono sette punti di differenza: «Sono d’accordo su molte cose che dice, anch’io sono convinto che la classifica attuale non sia quella corretta, ma che non se la prendano con noi perché han fatto tutto da soli. Mirabelli dice che dobbiamo avere paura? Mi sembra il prete di Frittole che dice a Massimo Troisi (in “Non ci resta che piangere”, ndr) “ricordati che devi morire”... Me lo segno».

Questo sarà un derby condizionato dalle Nazionali dove l’Inter ha perso Brozovic. «Marcelo, al di là dei due gol fatti a Benevento è importante, però con gli altri li abbiamo messi nelle condizioni di rendere al meglio. Sarà la somma di queste cose che ti farà arrivare a un obiettivo grosso. Noi abbiamo a disposizione una società forte, giocatori importanti che sono professionisti e sanno riconoscere quando ci sono i momenti importanti. Il nostro campionato sarà misurato da questi momenti e loro sanno il valore di questa partita. Non ci può essere qualcosa che ci ha disturbato: noi dobbiamo andare al di là del nostro massimo, non ci sono alibi: questa è la partita che conta e noi dobbiamo farci trovare pronti. C’è la forza dell’avversario che è importante e pure il suo nome, ma noi siamo l’Inter. Sorprese nella formazione? Noi siamo nelle condizioni di poter scegliere perché abbiamo calciatori che ci permettono di andare più in là rispetto a quanto scelto nelle ultime partite. Poi andranno valutate le condizioni. E’ possibile tutto, senza stravolgere quello che è l’idea del calcio che vogliamo fare. L’uomo derby? La differenza la fa la squadra: è il gruppo che fa gol e ci porterà lontano».

«Icardi? Ha spalle larghe come Ibra»
L’Inter vincendo metterebbe il Milan a dieci punti: «Vincere il derby ti dà un tatuaggio che ti tieni addosso, Montella una squadra così forte non l’aveva mai avuta e sono convinto che si riprenderà perché è un allenatore che stimo molto. Questo derby ci farà capire quale strada stiamo facendo e dove possiamo andare, la cosa che mi dà più soddisfazione è la partecipazione dei ragazzi». Chiusura su Icardi: «Nonostante l’età che ha, ha spalle grosse che, se si misurano, sembrano quelle di Ibrahimovic. Lui è perfettamente calato nel ruolo e nei comportamenti che vogliamo. Al di là segni o meno, ha tutte le qualità per fare cose importanti».

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