Inter, Joao Mario ultima chance. Altrimenti c’è Ramires

Il portoghese in bilico. Domenica può tornare tra i titolari: se non convince Spalletti, inevitabile puntare sul brasiliano
Inter, Joao Mario ultima chance. Altrimenti c’è Ramires© www.imagephotoagency.it

MILANO - Anche se l’Inter ha voluto tenersi un piccolo spiraglio per un recupero in extremis di Matias Vecino (“Per Vecino in programma un lavoro personalizzato, le sue condizioni verranno valutate giorno dopo giorno”, recita il comunicato del club), logica fa pensare che l’uruguaiano - nonostante l’interessato abbia twittato la sua voglia di esserci già domenica - venga comunque tenuto ai box con il Chievo anche per l’imminenza della sfida scudetto con la Juventus a Torino in programma il 9 dicembre. Spalletti vorrà giocarla con l’undici di gala e risvolto positivo dell’esito degli esami di Vecino e delle squalifiche di Miranda e Gagliardini è quello di potere avere la “Maginot” davanti ad Handanovic al gran completo contro la squadra di Massimiliano Allegri. Il rovescio della medaglia è dato dal fatto che col Chievo rimarrà il solo Skriniar affiancato dal debuttante (tra i titolari) Ranocchia e sostenuto da una mediana composta da Borja Valero e Brozovic che tutto sono fuorché due incontristi. In attesa che Luciano Spalletti possa inventarsi qualche novità sul tema, la sensazione è che questa possa essere l’ultima chance per Joao Mario che nel gioco a incastri dell’emergenza potrebbe essere rilanciato tra i titolari dove non trova posto da Bologna, 19 settembre, quando venne bocciato dopo cinquanta minuti a favore di Eder. Un ostracismo che ha provocato - nell’anno del Mondiale - un bel mal di pancia al giocatore che, dal ritiro della Nazionale, ha per la prima volta pubblicamente parlato dell’ipotesi di un addio a gennaio: «Vorrei giocare di più, questo è ovvio, ma credo che le cose possano sempre migliorare. È ancora presto per parlarne, c’è tempo da qui a gennaio. Vedremo quello che succederà: valuterò e deciderò in base a ciò che è meglio per me e per la mia carriera». Spalletti non si è certo arrabbiato per il grido di dolore del portoghese («È normale e giusto che Joao Mario voglia giocare di più ma quelli che sono scesi in campo finora, non mi pare abbiano fatto male») ma è ovvio che ora si attenda una risposta sul campo dall’interessato.

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