Ranocchia sente il "rumore dei nemici": «L'Inter in cima dà fastidio»

Il difensore incassa il pass per i quarti di Coppa Italia e si gode il primato in A: «Col Pordenone contava solo passare, siamo forti: ora sotto con l'Udinese»
Ranocchia sente il "rumore dei nemici": «L'Inter in cima dà fastidio»© Getty Images

TORINO - Il rumore dei nemici" che tormentava José Mourinho è tornato a farsi sentire in casa Inter, almeno secondo Andrea Ranocchia che ieri ha indossato la fascia da capitano nella sfida degli ottavi di Coppa Italia vinta ai rigori contro un Pordenone che - pur militando in Serie C - è riuscito a resistere sullo 0-0 fino al 120' contro la capolista di Serie A. «Spalletti ha detto sono molti quelli che non aspettano altro che la prima sconfitta dell’Inter? Quando si è in cima si dà fastidio - ha detto il 29enne centrale umbro ai microfoni di 'Premium Sport' - e ci sta che vengono fuori più nemici rispetto a quando si è in una posizione più bassa in classifica. Ma noi siamo consapevoli delle nostre qualità. Stiamo lavorando tanto con il mister e con lo staff e stiamo creando qualcosa di importante. Più pressioni da primi in classifica? No, sinceramente no. Noi ci attacchiamo al gioco che facciamo e a quello che prepariamo durante la settimana. Le pressioni le lasciamo all’esterno e agli altri. Noi facciamo gruppo e proseguiamo per raggiungere gli obiettivi prefissati»

TRA PORDENONE E UDINESE - «Abbiamo rivisto la partita di ieri sera, abbiamo analizzato le cose che sono andate bene e quelle che sono andate meno bene - ha aggiunto il difensore - ma siamo già concentrati per il match con l’Udinese. La sfida di Coppa Italia è passata, siamo contenti per la qualificazione e ora la testa è al campionato. Pordenone sottovalutato? Non credo sia mancato l’impegno. Ci sono quelle partite che se non le sblocchi subito diventano complicate. Noi abbiamo creato tanto, loro si sono difesi bene e l’abbiamo portata fino ai rigori. L’importante però è essere passati. Contro il Pordenone molti hanno criticato i nuovi arrivati? I critici fanno quello e glielo lasciamo fare. A noi poco importa. Se siamo una squadra che deve arrivare in fondo alle competizioni dobbiamo passare anche da partite complicate ma l’importante è fare gruppo. Ieri molti ragazzi, compreso me, che avevano giocato poco hanno messo minuti nelle gambe importanti per il proseguo della stagione. Da qui alla fine ci sarà bisogno di tutti».

SCUDETTO? NESSUN TABÙ? - «Cosa ho detto a Karamoh? Niente, abbiamo scherzato. È un bravo ragazzo, è arrivato da poco, si sta adattando e sta imparando la lingua. Io che l’anno scorso ho giocato all’estero so che non è facile l’adattamento. Ma lui ha qualità e testa, poi è molto simpatico e ci divertiamo: è un ragazzo che avrà un futuro importante. Con Oddo si è ritrovata l’Udinese? Sarà un match difficile come tutti, basta guardare la sfida col Pordenone. Contro di noi le squadre daranno tutte, non sarà semplice ma dobbiamo credere in quello che stiamo costruendo. La parola ‘Scudetto’ è ancora vietata? Pronunciatela voi. Noi sappiamo gli obiettivi ma ce li teniamo stretti dentro lo spogliatoio».

 

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