Zanetti: «Inter, un dna unico»

Presentato il libro per i 110 anni del club. Presenti Spalletti, Gardini e Ausilio. Il vicepresidente: «Ogni giorno chi vive l'Inter si innamora di questa società». Ferri: «Oggi però manca il senso di appartenenza che d'era un tempo». Che siparietto tra Corso e Spalletti sullo scudetto

INVIATO AD APPIANO GENTILE. C’è tutta l’Inter in sala conferenze per la presentazione del libro sui 110 anni del club. Spalletti, Gardini e Ausilio siedono tra il pubblico, anche perché oggi il posto d’onore spetta a quattro totem: Javier Zanetti, Mario Corso, Riccardo Ferri e Francesco Toldo. A fare da gran cerimoniere Gianfelice Facchetti: «Il piacere di scrivere in un tempo molto serrato la storia del club è stata una cosa incredibile - spiega il figlio di Giacinto - quello è stato l’unico modo per attraversare una storia senza farsi schiacciare. L’Inter sa guardare oltre: nasce da un cortocircuito creato da 43 dissidenti, si è aperta per prima agli stranieri, ha dovuto cambiare nome perché non era gradito il suo nome e ha avuto allenatori icone come Arpad Weisz, il più giovane a vincere uno scudetto». La palla passa a Javier Zanetti: «Siamo tutti onorati di far parte della storia di questo club: ogni giorno chi vive l’Inter si innamora di questa società che ha un dna tutto suo».

Il rapporto con il Torino
Tra i fili conduttori del libro, i rapporti col Torino, unici due club che hanno avuto il loro nome affiancato dall’aggettivo “Grande”. Della Grande Inter faceva parte Mario Corso: «Mi auguro che la società torni ai vecchi fasti e che venga data la possibilità all’allenatore di far tornare grande il nome dell’Inter». Riccardo Ferri è stato invece tra i protagonisti dello scudetto dei record firmato da Giovanni Trapattoni: «Non avevamo grandi mezzi economici rispetto a Milan e Juve: avevamo una rosa ridotta e si giocava sempre. Quello che ha contraddistinto i miei anni all’Inter è il senso di appartenenza che oggi manca, senso di appartenenza che permette di dare qualcosa in più quando serve». Francesco Toldo è invece il responsabile di Inter Forever: «Ferri ha ragione: manca senso di appartenenza e per vincere è molto importante».

Il siparietto Corso-Spalletti
Momento più gustoso della conferenza è quando - a sorpresa - Mario Corso chiede a Spalletti, di riportare lo scudetto a Milano. Pronta la risposta dell’allenatore: «Sfogliando le pagine di questo libro si ha subito la sensazione di riaffacciarsi nella storia del club, una storia da cui c’è da prendere. Mariolino è sempre carino, ha avuto l’affetto di caricarmi di questa responsabilità. Però, oltre a chiedermi questo, bisogna che venga a insegnare la sua tecnica nello stretto ai miei giocatori...». E giù una risata.
Stefano Pasquino

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