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MILANO - «Noi siamo l'Inter, non vogliamo essere gli anti di qualcuno. Ogni qualvolta scendiamo in campo non dobbiamo dire di essere forti ma dobbiamo ridimostrarlo in campo. E' la garra quella che ci serve per portare a casa il risultato». Così Luciano Spalletti presenta la gara con il Genoa che potrebbe regalare all'Inter la settima vittoria consecutiva in campionato. «Abbiamo l'obbligo di diventare una squadra fortissima, che possa meritare tutti gli spettatori che ci saranno a San Siro nelle prossime sfide - continua -. Dobbiamo esser bravi a meritarci tale affetto e stima ed essere allo stesso livello dei nostri tifosi».
MAROTTA - Spalletti spiega il suo punto di vista sul possibile arrivo di Marotta: «Beppe, lo conosco, è un ottimo protagonista che potrebbe dare il suo contributo ma qui ci sono già professionisti importanti nell'Inter che potrebbero dare il contributo che lui ha dato alla Juventus. Che Marotta andava via dalla Juventus lo sapevano solo alla Juventus, il fatto che potrebbe venire all'Inter lo sanno tutti meno quelli dell'Inter. Per cui c'è qualcosa da rivedere».
ELOGIO DI JOAO - L'allenatore dell'Inter spende parole importanti per Joao Mario che ha esordito all'Olimpico contro la Lazio: «Non ha toccato il campo per una decina di partita e ha messo a disposizione le sue qualità, facendomi vedere di aver lavorato in maniera corretta, in una gara cosi difficile con un avversario cosi forte. Vuol dire che ci sono teste sane di questa rosa e si può usare chiunque perchè rispondono presente. Qualcuno deve tirare il fiato? Non ci sono necessità, bisogna andare piuttosto a prevenire quello che potrebbe capitare e far la somma sulla fatica successiva. Se andiamo dietro la condizioni psicofisica dei calciatori sono tutti nelle possibilità di giocare e dare il proprio contributo nella gara di domani sera. Martinez? Lautaro è nei miei pensieri, è un calciatore di livello, ha delle caratteristiche ben precise e ci può dare una mano importante perché ci sono molte gare ravvicinate. Comunque se scelgo qualcuno non lo faccio per far respirare nessuno».