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Come raccontato ieri dall’edizione milanese de “La Stampa”, Radja Nainggolan ha subito una truffa da una banda di professionisti, probabilmente con sede operativa nel Lazio e legata a una famiglia malavitosa, attiva in tutta Italia, nota per clonare i libretti degli assegni. Il centrocampista dell’Inter qualche settimana fa è andato dai carabinieri di Milano per sporgere denuncia, accompagnato da un uomo di fiducia della società nerazzurra. Il belga qualche giorno prima aveva scoperto, recandosi alla sua banca, che qualcuno era riuscito a copiare i codici di alcuni suoi assegni e incassare 150mila euro. Fra le pieghe della vicenda, però, “La Stampa” ha scoperto che una parte degli assegni clonati servivano a coprire una ingente perdita avuta al tavolo da gioco del Casinò di Montecarlo nel mese di agosto. Pare, inoltre, che facendo i controlli sia emerso come altri assegni, questa volta non clonati, siano serviti per coprire altre giocate al casinò. Detto che la vita privata di Nainggolan ovviamente non c'entra con la vicenda, l'inchiesta sugli assegni clonati è nelle mani della procura di Velletri.