Inter, cinque curiosità su Cedric Soares

Nato in Germania, è esploso allo Sporting Lisbona ma vinse da avversario la Coppa del Portogallo nel 2012. Al Southampton si è tatticamente disciplinato
Inter, cinque curiosità su Cedric Soares© AFPS

TORINO - Cedric Soares rinforza la fascia destra dell'Inter di Spalletti. Il nuovo terzino nerazzurro si è definito come un incontro tra la creatività tipica portoghese e la disciplina che gli arriva dalle origini tedesche.

NATO IN GERMANIA - Portoghese di famiglia, formazione e cultura calcistica, Cedric Soares è infatti nato in Germania. Anche se a Singen, nel Baden-Wurttenberg ha vissuto solo due anni. Qui si erano conosciuti i suoi genitori, emigrati portoghesi di seconda generazione, che presto hanno scelto di tornare in patria. In Germania qualche volta è tornato per andare a trovare i parenti, ma il tedesco che conosce l'ha imparato a scuola. "La mentalità tedesca mi piace" ha detto una volta al magazine Kicker, "ma mi sento del tutto portoghese".

ESPLODE ALLO SPORTING - Nel 2004, supera il provino con lo Sporting Lisbona. Si capisce subito che ha talento. Riservato fuori, ma molto deciso in campo, ha tendenze offensive anche troppo spiccate, gli fanno notare nei suoi primi anni. Istintivamente, è portato a saltare l'uomo e aggredire lo spazio. La stagione in prestito a Coimbra nel 2011 lo plasma. Vince la coppa nazionale con l'Academica, tra l'altro contro lo Sporting che ne detiene il cartellino: i suoi futuri compagni di squadra non la prendono benissimo. Lascia il Portogallo sulla scia della prima espulsione da professionista, nella finale di coppa nazionale del 2015.

VINCE L'EUROPEO - La prima stagione in Premier League, al Southampton, gli apre le porte dell'Europeo 2016. Gioca da titolare la finale contro la Francia. "Nessuno si aspettava che vincessimo" confessava nel 2017 al Telegraph Sport. "Ma dal primo giorno noi abbiamo sempre creduto di potercela fare a conquistare il titolo. E quando una squadra è unita e inizia a credere in se stessa, può raggiungere qualsiasi traguardo". E di convinzione ha parlato quel giorno Cristiano Ronaldo, uscito per infortunio dopo mezz'ora, diventato allenatore d'eccezione e motivatore di prim'ordine, decisivo anche senza partecipare al vivo dell'azione.

EVOLVE IN PREMIER - Dopo l'Europeo, il percorso di indottrinamento tattico nel segno di una presenza via via più disciplinata nelle due fasi è evidente. In due stagioni e mezzo, Cedric passa da 1.3 a 0.7 passaggi chiave a partita (dati Opta), quelli che consentono a un compagno di squadra di andare al tiro, dimezza i cross e il numero medio di passaggi a partita. Riduce i lanci lunghi, si fa rubar palla con frequenza sempre più bassa, e inizia a difendere più con l'intelligenza che con la spavalderia. Scende la media dei contrasti a partita, sale quella dei palloni intercettati anche se rimane molto al di sotto del suo valore nella prima stagione in Premier League, che lascia con un gol e dieci assist all'attivo.

JOLLY PER SPALLETTI - Nella citata intervista al Telegraph, Cedric raccontava di aver ereditato una certa disciplina, questa sì, molto tedesca. Si applica, guarda a lungo i video dei suoi prossimi avversari, studia i punti deboli dei giocatori che potrebbero capitare nella sua zona. Il mix di creatività lusitana e rigore tedesco possono sicuramente aiutare una squadra come l'Inter che crossa più di tutte in Serie A, non a caso, per valorizzare un centravanti insieme classico e moderno come Icardi. Un terzino di spinta così, in grado di aumentare l'ampiezza e le linee di passaggio in avanti, può diventare un valore aggiunto.

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