Inter, Marotta e Spalletti ai ferri corti: ultimatum e Conte alla finestra

Lungo vertice dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia, con il il tecnico che non ha gradito la gestione del caso Perisic da parte dell'ad. E se non arriva la svolta prossime tre partite (Bologna, Parma e Vienna) è sempre più probabile il ribaltone
Inter, Marotta e Spalletti ai ferri corti: ultimatum e Conte alla finestra© Inter via Getty Images

MILANO - Si è rotto tutto. E non sarà facile rimettere insieme i cocci. Il vertice notturno tra Spalletti, Zhang (che ieri è volato a Nanchino per il capodanno cinese), Marotta e Ausilio, è servito per cercare di capire qual è il male oscuro che ha avvolto la squadra in un mese di gennaio dove l’Inter ha battuto soltanto il Benevento. Spalletti ha ora tre partite per svoltare: Bologna a San Siro quindi le trasferte di Parma e Vienna (avversario il Rapid) in Europa League. Non riuscisse a dare la scossa, potrebbe anche consumarsi un divorzio traumatico e non più così clamoroso, sempre che Antonio Conte - il sostituto prescelto - si convinca a prendere l’Inter in corsa come fatto a suo tempo da Roberto Mancini, magari anche per toccare con mano la qualità della rosa e capire chi può essere tenuto sulla barca e chi no. Difficile, qualora l’Antonio dicesse di no, trovare un piano B: anche per questo tutti in società si augurano che Spalletti riesca comunque a superare questo momento difficile.

BILANCIO DELUDENTE - Giovedì notte, dopo che l’allenatore è stato congedato, tra Steven e i direttori c’è stato anche un supplemento di indagine: anche un campionato fa l’Inter si era arenata in inverno e ora per Suning diventa fondamentale difendere quel terzo posto che garantisce l’accesso in Champions senza brividi. Detto questo è già possibile fare un bilancio della stagione: l’eliminazione dalla Coppa Italia ha segnato il terzo obiettivo fallito. A questo vanno aggiunte la qualificazione agli ottavi di Champions buttata via col Psv e un campionato dove l’ambizione di essere l’anti-Juve si è volatilizzata alla quarta giornata quando l’Inter aveva appena 4 punti contro i 12 dei rivali. Non resta che l’Europa League ma, a questo punto, anche l’ipotesi di una miracolosa vittoria lascerebbe aperte tutte le perplessità sulla conferma di Spalletti. (...)

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