Futuro Inter: Inzaghi all’esame d’Italiano

L’allenatore della Fiorentina è tra i nomi fatti per la panchina nerazzurra, ma Simone con un grande finale di stagione può mettere tutti in riga
Futuro Inter: Inzaghi all’esame d’Italiano© Getty Images

MILANO - Ha appena affrontato Massimiliano Allegri (sogno, finora rimasto tale, di Beppe Marotta), lo ritroverà martedì in Coppa Italia a Torino e, in mezzo (stasera) troverà seduto sull’altra panchina Vincenzo Italiano, altro papabile per prendersi il suo posto all’Inter. È quantomeno bizzarro il destino di Simone Inzaghi: terzo in campionato, nei quarti di finale di Champions e semifinalista in Coppa Italia (dopo aver vinto la Supercoppa), colpito però dal fuoco amico, dato che i dirigenti gli imputano un rendimento assolutamente deficitario in Serie A, dove sono già nove le sconfitte nerazzurre. Troppe per Marotta che puntava alla seconda stella e, per questo, aveva sposato la logica dell’instant-team, con il ritorno di Romelu Lukaku in “leasing”, emblema della voglia di fare all-in dopo lo scudetto perso un campionato fa in volata sul Milan.

L’esempio di Mourinho

Inzaghi sa di camminare sul cornicione e sa pure che sarebbe però impossibile dargli il benservito nel caso in cui l’Inter riuscisse a sfoderare un finale di stagione da urlo. Quanto accaduto a José Mourinho nell’annata del Triplete insegna a essere prudenti in queste situazioni: il portoghese sarebbe stato esonerato da Massimo Moratti se avesse perso lo scudetto dopo il sorpasso subìto dalla Roma e fosse stato eliminato dal Barcellona in semifinale di Champions, invece ha vinto tutto ed è stato lui a salutare. Quindi “dare per morto” Inzaghi oggi, oltre che un tantino ingeneroso, è sicuramente azzardato. Questo anche se nessun allenatore in Europa vanta così tanti nomi abbinati alla sua panchina. Il fantasma più imponente risponde all’identikit di Antonio Conte: per tornare all’Inter dovrebbero essere lavati molti panni sporchi (a partire dai rapporti del tutto logorati con il ds Ausilio e il suo vice Baccin) però l’uomo dell’ultimo scudetto resta in cima alle preferenze di Marotta che, essendo uomo molto concreto, in nome dell’idea di conquistare l’agognata seconda stella è pronto pure a mettere una pietra sopra a quanto accaduto nei giorni del divorzio con l’Inter. Più facile sarebbe riabbracciare Mourinho (che oggi fa trapelare di voler restare a Roma fino alla scadenza del contratto nel 2024, tra due mesi chissà...) oppure Simeone, ex sempre apprezzato a latitudini nerazzurre che però dovrebbe accettare di prendere meno di un terzo rispetto a quanto gli garantisce l’Atletico.

La lista per il dopo Inzaghi

Parallelamente c’è un’altra linea di pensiero in base a cui il rinnovamento debba partire dalla panchina, con la scelta di un profilo da progetto e dallo stipendio parametrato a un’Inter dai costi più sostenibili. Alla lista, oltre a De Zerbi (che pare orientato però a restare in Premier, ma anche in questo caso tutto è da vedere, al netto dei ragionamenti sulla clausola da pagare al Brighton), Thiago Motta e, appunto, Italiano che alla Fiorentina guadagna 1,7 milioni per arrivare a 2 più bonus nel 2024 (Commisso ha inoltre un’opzione per prolungare l’accordo fino al 2025). Quasi superfluo sottolineare come Inter-Fiorentina viva molto proprio sulla sfida tra i due allenatori, con Inzaghi che potrà contare su un Lukaku rinfrancato dalla Nazionale, ma dovrà fare a meno di Calhanoglu (assenza gravissima, la sua), Dimarco e Skriniar. Ma soprattutto, dovrà dimostrare di avere sempre dietro di lui un gruppo unito e coeso, come finora sempre accaduto. Nonostante i fantasmi che popolano la sua panchina, siano ogni giorno di più.

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