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TORINO - L'autostrada Mi-To ha visto spesso un gran traffico di calciatori e la corsia Juve-Inter è stata spesso praticate, nonostante l'accesa rivalità tra i due club e le loro tifoserie, che ricordano ancora lo scambio tra Boninsegna e Anastasi del 1976, anni in cui la maglia era quasi incollata ai giocatori e l'idea di cambiarla con quella di una squadra rivale era considerata quasi un'eresia.
QUANTI SCAMBI - Quasi 40 anni sono passati, tutto è diverso, ma quando oggi la sbarra si è rialzata a sorpresa per un possibile scambio Vucinic-Guarin la notizia clamorosa si è abbattuta come uno tsunami sul popolo nerazzurro e la sua reazione rabbiosa ha indotto la dirigenza a frenare. I tifosi delle opposte fazioni hanno sempre poco gradito i vicendevoli scambi ma in questo caso, complici anche i social network, l'ira nerazzurra ha fatto presto traballare l'accordo. Storditi dai tanti cambiamenti, provati dalle ultime deludenti stagioni, ai tifosi dell'Inter la voce del possibile incrocio ha fatto ricordare i precedenti scambi non proprio indovinati del passato.
PRECEDENTE CANNAVARO - Oltre a quello che coinvolse i bomber azzurri nel 1976, c'è quello ancor meno apprezzato in casa nerazzurra che nel 2004 vide Fabio Cannavaro trasferirsi a Torino per il portiere uruguaiano Fabian Carini, presto scomparso dai radar.
RABBIA INTERISTI SUL WEB - La gran parte dei supporter ha quindi opposto un solidissimo 'no' all'idea di perdere Guarin per rafforzare l'attacco con Vucinic. Uno dei primi a dare voce al generale mal di pancia è stato un tifoso eccellente come Fiorello. "Sta cosa di Guarin alla Juve è da ....stavo per dire "incompetenti". Ma non lo dico! Non si può rafforzare una squadra già fortissima", ha twittato lo show man, che non ha trattenuto una battuta: "Volevo ricordarvi che il figlio di Thohir è juventino... cosi per dire". Marco Branca si conferma l'uomo più odiato dalla tifoseria che vuole un repulisti degli uomini mercato. Intorno, tra twitter e Facebook, si sono moltiplicate le critiche. Commenti a valanga, improperi, parolacce e anche qualche minaccia contro Branca. In più anche la presa in giro degli juventini pronti a 'offrirè anche Isla e Padoin ai colleghi interisti per completare il loro mercato.
© RIPRODUZIONE RISERVATAQUANTI SCAMBI - Quasi 40 anni sono passati, tutto è diverso, ma quando oggi la sbarra si è rialzata a sorpresa per un possibile scambio Vucinic-Guarin la notizia clamorosa si è abbattuta come uno tsunami sul popolo nerazzurro e la sua reazione rabbiosa ha indotto la dirigenza a frenare. I tifosi delle opposte fazioni hanno sempre poco gradito i vicendevoli scambi ma in questo caso, complici anche i social network, l'ira nerazzurra ha fatto presto traballare l'accordo. Storditi dai tanti cambiamenti, provati dalle ultime deludenti stagioni, ai tifosi dell'Inter la voce del possibile incrocio ha fatto ricordare i precedenti scambi non proprio indovinati del passato.
PRECEDENTE CANNAVARO - Oltre a quello che coinvolse i bomber azzurri nel 1976, c'è quello ancor meno apprezzato in casa nerazzurra che nel 2004 vide Fabio Cannavaro trasferirsi a Torino per il portiere uruguaiano Fabian Carini, presto scomparso dai radar.
RABBIA INTERISTI SUL WEB - La gran parte dei supporter ha quindi opposto un solidissimo 'no' all'idea di perdere Guarin per rafforzare l'attacco con Vucinic. Uno dei primi a dare voce al generale mal di pancia è stato un tifoso eccellente come Fiorello. "Sta cosa di Guarin alla Juve è da ....stavo per dire "incompetenti". Ma non lo dico! Non si può rafforzare una squadra già fortissima", ha twittato lo show man, che non ha trattenuto una battuta: "Volevo ricordarvi che il figlio di Thohir è juventino... cosi per dire". Marco Branca si conferma l'uomo più odiato dalla tifoseria che vuole un repulisti degli uomini mercato. Intorno, tra twitter e Facebook, si sono moltiplicate le critiche. Commenti a valanga, improperi, parolacce e anche qualche minaccia contro Branca. In più anche la presa in giro degli juventini pronti a 'offrirè anche Isla e Padoin ai colleghi interisti per completare il loro mercato.
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