Tevez fenomeno: «Abbiati non poteva prenderlo...»

L'attaccante della Juve a quota 15: «Festa con il ciuccio per mio figlio Lito. Tre punti pesanti per lo scudetto, valgono anche di più. Io e Llorente come Trezeguet e Del Piero? Giochiamo per la squadra. Io leone... nel secondo tempo»

MILANO - Carlitos Tevez è capocannoniere: 15 gol e tanta Juve sulle spalle. Anche al Milan ha lasciato il segno e poi quella rete dalla distanza ha ucciso definitivamente il match. Un ciuccio per festeggiare il piccolo Lito e tanta gioia: «Era per il bimbo, sì. Mi piacciono le combinazioni con i compagni, so dove va il pallone. Con Conte ho un rapporto speciale. Mi ha voluto alla Juventus, è stato il primo a chiamarmi e ha sempre avuto fiducia in me. Tra il primo e secondo tempo mi ha chiesto se c'ero, gli ho detto di sì. Alla fine mi ha detto che sono un leone. Ho tirato da lontano, prima mi sono cercato lo spazio, ho capito che Montolivo mi mollava. Una bomba, non la poteva parare, Abbiati, era troppo forte e si è abbassata rapidamente. La vittoria è troppo importante per noi, dopo lo stop della Roma. E' una garanzia, con questi tre punti: vale anche di più. Io non sono andato al Milan? Ero molto vicino, mancava solo la firma. Con Galliani ho un buon rapporto. Io e Llorente come Del Piero e Trezeguet? Dobbiamo continuare a lavore così, segnando e giocando per la squadra. Conta questo, poi vedremo se avremo fatto la storia. Ora pensiamo al campionato. L'Argentina non mi chiama? E' una decisione di Sabella. Non so se è politica, ma è una cosa del mister».

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