Morata: «Totti un grande ma quelle parole...»

Dalla Spagna altra intervista dell'attaccante bianconero impegnato con l'Under 21. E si riparla di Juventus-Roma: «Se loro avessero vinto non avrebbero detto nulla. E' stata una gara molto calda, non è facile assimilare una sconfitta in una sfida così importante, sopratutto se arrivata negli ultimi minuti... Totti è un grandissimo giocatore, storico. Ma non avrebbe dovuto dire quelle cose», dice a Goal. «Chi mi ha sorpreso? Pereyra. In Italia ci si allena per la guerra, non c'è recupero»

TORINO - (e.e.) E' il colpo mercato da venti milioni. E fin qui la Juventus ha gustato sprazzi di Alvaro Morata. Pochi minuti che però hanno infiammato i tifosi, compreso e il testa a testa con Manolas nel match scudetto contro la Roma vinto domenica allo Stadium che gli è costato l'espulsione. Alvaro è così, veloce, fisico, tecnico, intraprendente, sanguigno, di personalità. Dal Real Madrid con furore e con tanta voglia di conquistare definitivamente la Vecchia Signora.

 

Cosa è successo in occasione dello screzio con Manolas e dell'espulsione?

«Non ho fatto a - ha detto in un'intervista a Goal -, è stata una decisione davvero strana... Sono entrato duro, ma in una partita così bisogna essere duri. La mia squadra aveva bisogno di aggressività per affrontare i nostri avversari. Nell'azione precedente mi hanno spinto contro i cartelloni pubblicitari, questo è il calcio. Non capisco però la reazione di Manolas, anche loro ci stavano picchiando. Io sono rimasto fermo senza far a, l'importante è aver vinto. Siamo primi, sono felice».

Morata è facile da espellere?

«Può essere, sì. Perché non ho fatto niente. Spero si possa fare qualcosa per anare la squalifica».

Ci sono state moltissime polemiche per la partita contro la Roma, Totti imbufalito...

«Se loro avessero vinto non avrebbero detto a. E' stata una gara molto calda, non è facile assimilare una sconfitta in una sfida così importante, sopratutto se arrivata negli ultimi minuti... Totti è un grandissimo giocatore, storico. Ma non avrebbe dovuto dire quelle cose».

Come sta andando l'ambientamento in Italia?

«L'unica cosa è come ci si allena lì, sembra di allenarsi per la guerra. Non c'è alcun recupero. E' un allenamento molto fisico. Però mi sto ambientando bene anche sotto questo punto di vista. Adesso all'80' sembra siano passati solo 50 minuti di gara. All'inizio tutta questa fatica ti costa, ricordo che dovevo sedermi alla fine degli esercizi anzichè fare stretching. Perchè non ne potevo più. Ma tutto questo lo si fa per il bene della squadra. Abbiamo una grande squadra e possiamo fare grandi cose».

Chi ti ha impressionato di più nella Juventus? 

«Forse Roberto Pereyra. Lo conoscevo da quando lo vidi giocare ai Mondiali U20, ma non da così vicino. E' un giocatore che ha senza dubbio un grande futuro. Ora è stato convocato nell'Argentina e sicuramente dimostrerà anche lì tutte le sue qualità».

A proposito di giocatori, a Madrid ancora non si capacitano di come il Real abbia potuto cedere Morata per ingaggiare poi Chicharito Hernandez...

«Beh, Chicharito è un grande giocatore e credo soddisfi le aspettative che aveva il Real. Può diventare un giocatore molto importante per il Real, come si è visto contro il Deportivo. E comunque, ci sono anche Gareth Bale e Isco che possono giocare come numero '9'. Il Real in attacco ha tante soluzioni. Ma non sono certo io a doverlo dire».

Continui ad avere contatti coi tuoi ex compagni del Real Madrid? Vedremo un giorno Morata nuovamente nel club Blanco? 

«Sergio Ramos è stato come un fratello maggiore per me sin da quando arrivai in prima squadra. Iker Casillas, Alvaro Arbeloa, Xabi Alonso... Tutti. Adesso c'è una stagione molto bella da passare con la Juventus, in futuro si vedrà ciò che accadrà. La Nazionale spagnola? Ero vicino alla Selección ai tempi dell'U17, poi ho preso la decisione di giocare con la Francia. Abbiamo una generazione davvero buona».

Scarpa d'Oro  all'Europeo Under 19 e poi a quello Under 21, vincitore della Champions League e ora numero 9 della Juventus. Come mai Morata gioca ancora con i baby? 

«Ho ancora cose da fare con l'Under 21, una di queste è superare il record storico di goal con questa selezione. Non la considero una nazionale minore, è composta da giocatori importanti che sono tutti protagonisti in massima serie. Per me essere convocato in nazionale, qualsiasi sia la categoria, è comunque un sogno e darò il massimo per onorare la maglia contro la Serbia».

Eppure la Nazionale maggiore è sempre più vicina...

«E' uno degli obiettivi più importanti quando giochi per un club e piano piano mi ci sto avvicinando. Sto giocando molto e domenica per poco non facevo un altro gol. Ho acquistato sicurezza e fiducia in me stesso, caratteristiche che la scorsa stagione mi mancavano».

A questi ritmi conquisterai la Roja a discapito di Fernando Llorente, che rischia di perdere il posto.

«Stiamo lavorando tutti bene e per l'allenatore non è semplice fare le scelte. Fernando ed io possiamo giocare anche insieme, ci sono molte soluzioni in attacco e ancora tante partite da giocare».

Che tipo di allenatore è il ct dell'Under 21 Celades?

"Vuole che le sue squadre abbiano sempre la palla, è nel DNA della nostra Nazionale. Se restiamo uniti e remiamo tutti verso lo stesso obiettivo possiamo fare grandi cose con questa squadra".

L'Under 21 spagnola è effettivamente uno squadrone.

«Assolutamente, è una selezione incredibile. I giocatori che sono stati promossi in Nazionale maggiore sono stati rimpiazzati da altri altrettanto bravi e talentuosi. Abbiamo tante soluzioni e una squadra davvero forte».

L'Under 21 spagnola per che obiettivo lotterebbe nella Liga o in Serie A?

«Difficile da dirsi, ma come squadra e giocatori penso faremo bene in qualsiasi campionato. Certo servirebbero dei veterani, visto che siamo tutti giovani e nei nostri club dobbiamo apprendere dai più esperti. Di certo per qualità lotteremo per l'Europa».

Per questo motivo si potrà parlare di fallimento in caso di mancato approdo alla fase finale dell'Europeo?

«E' ovvio. Se non si raggiungono gli obiettivi si deve sempre parlare di fallimento, ma noi non ci pensiamo. Sappiamo che possiamo giocare il nostro terzo Europeo consecutivo, sarebbe incredibile per noi».

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