Champions Juve, è Morata l’arma a sorpresa

Allegri risolverà in extremis il ballottaggio con Llorente. Ma è sicuro: potrà essere decisivo anche a gara in corso
ATENE - A Madrid, prima della partita contro l'Atletico, era stato sponsorizzato dai nostalgici media spagnoli, mentre ad Atene l'assist è arrivato addirittura da Michel, in questo caso molto più che un tecnico avversario. L'allenatore dell'Olympiacos, storica leggenda del Real, ai tempi in cui lavorava nel settore giovanile dei campioni d'Europa aprì le porte della "Real Casa" al 15enne Alvaro Morata: «E' il mio pupillo, ho sempre avuto una predilezione per lui. Sarebbe meglio evitarlo, visto quanto è forte. Ma anche Llorente è bravo». Seppur più interessati, i pensieri che ieri pomeriggio frullavano nella testa di Massimiliano Allegri erano i medesimi. Il derby tra i toreri spagnoli ha accompagnato la nottata del tecnico, che come in altre occasioni pare intenzionato ad affidarsi all'intuizione last minute. «Alvaro - ha spiegato - è un giovane di grandi qualità e ha grandissime prospettive. E' cresciuto molto, si era fatto male, deve ambientarsi. Ora sta bene anche lui. Giocherà Alvaro o Llorente. Prenderò una decisione in extremis».

IN VANTAGGIO - Allegri scioglierà il dubbio al risveglio, dopo che ieri le quotazioni dei due hanno subito un saliscendi più da Borsa che da vigilia di Champions. Nella rifinitura prima della partenza per Atene, è stato Llorente quello provato con più insistenza. Un indizio sì, ma non una prova: dopo i recenti fastidi alla schiena, un provino era indispensabile. Ecco perché il lancio di Morata, più riposato del compagno, è sempre una tentazione forte. Tentazione in salita col passare delle ore, ma che dovrà essere confermata dalle ultime analisi del "Conte Max". A favore dell'ex Real Madrid gioca la condizione atletica, a sfavore il fatto di poter incidere maggiormente a partita in corso. Rispetto al Re Leone - come ha già dimostrato tanto in Spagna quanto in queste prime settimane juventine - può essere determinante anche con un minutaggio ristretto. Se Allegri pesa e contropesa la scelta, Carlitos Tevez - lui sì titolare indiscusso - aspetta di sapere con chi dovrà far coppia per penetrare la difesa dell'Olympiacos. Morata è più dinamico, ma con Llorente - abituato a sobbarcarsi il lavoro sporco - certi meccanismi girano a memoria.
Marco Bonetto
Filippo Cornacchia

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