Juve, compie 20 anni il mitico 3-2 alla Viola

Allo stadio quel giorno c’era Marchisio che aveva 8 anni e rimase folgorato da Del Piero. Vialli: «Fu la svolta per il ciclo di Lippi»
TORINO - Claudio Marchisio aveva otto anni. Per lui il 4 dicembre 1994 era un giorno di festa: suo papà Stefano lo aveva portato allo stadio a vedere la Juventus del suo idolo Alessandro Del Piero. Giocava contro la Fiorentina e si trattava di una partita importante per i bianconeri.

IL CENTRAVANTI ESPERTO - Ma iniziò malissimo per il giovane Marchisio, che vide la sua squadra del cuore andare sotto di due gol nel primo tempo, travolta dalla furia di Baiano e Carbone. Cosa successe nell’intervallo della partita non si sa, ma nella ripresa la Juventus scese in campo con un altro spirito e Vialli trascinò la squadra con due gol: «Fu la svolta del campionato - ha detto qualche tempo fa l’ex bianconero -. Essere sotto due a zero in una partita così importante e in un momento cruciale del campionato e recuperarla così. Potete immaginare il tipo di esaltazione dopo la partita, la testa, la carica, la convinzione di essere una squadra pronta per traguardi importanti. Quelle sono vitamine, altro che allenamenti e sedute dallo psicologo, quando vinci una partita così poi te la porti dentro per molto tempo, ti dà una carica straordinaria. Noi pensavamo già di vincere lo scudetto, lo avevamo già pensato dal primo giorno di ritiro e in quella partita trovammo la conferma». Anche grazie allo spettacolare gol di Del Piero, che Vialli riassume così: «Un grandissimo gol per come lo pensò, per la coordinazione, per il coraggio di provare una giocata così difficile. Devo dire che non colpì la palla benissimo, colpì prima con lo stinco poi con la caviglia e si alza e va all’incrocio dei pali, però questo non lo diciamo a nessuno. Io però ero lì e l’ho visto! Ma alla fine quello che conta è che la palla sia entrata all’incrocio dei pali, e che lui ci abbia fatto vincere la partita».

IL GIOVANE TIFOSO  - E Marchisio? Esultò. Eccome se esultò: «Me lo ricordo bene, eravamo in tribuna centrale, terzo anello, mi ricordo che ero allo stadio con tutta la famiglia. Il gol di Del Piero, la rimonta, tutto straordinario. E oggi c’è la stessa voglia di vincere: ce l’avevo da spettatore, ce l’ho adesso in campo, vincere per la Juventus».

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