Juventus, Allegri: «Qui è tutto perfetto. Monaco? Sarà più difficile...»

Il tecnico dei bianconeri risponde alle domande dei tifosi: «In questo club devo solo pensare ad allenare. La Champions? Sarà più difficile del previsto. Ribaltare il 2-1 con la Fiorentina? Si può perché siamo la Juve. I miei ricordi da piccolo? Quando riuscivo e potevo venivo al Comunale con i miei amici a vedere la grande squadra di Platini, Scirea e Zoff. Quando ho capito che avremmo passato il girone? Sono stato sempre convinto ma un po' di più dopo la sfida in casa contro l'Olympiacos. Pereyra? Mi piace come si è adattato alla nostra mentalità. Pogba? Rende di più nei tre a centrocampo»
Juventus, Allegri: «Qui è tutto perfetto. Monaco? Sarà più difficile...»
TORINO - Massimiliano Allegri risponde ai tifosi della Juventus. Attraverso twitter l'allenatore dei bianconeri dice la sua sul momento della Vecchia Signora e anche sui suoi ricordi da piccolo per la squadra che oggi allena: «Ho tantissimi ricordi della Juve quando ero bambino. Quando riuscivo e potevo, venivo al Comunale con i miei amici a vedere la grande squadra di Platini, Scirea e Zoff. Quindi devo dire che ho degli ottimi ricordi. Cosa significa allenare la Juve rispetto alle altre squadre? Alla Juve tutto è organizzato alla perfezione e io devo solo pensare a cosa accade in campo. Responsabilità e pressione?È quella che si prova quando si allena una squadra del genere. Ci sono i "pro" e i "contro" ma sono molti di più i "pro" che i "contro". Cosa ho provato quando ho saputo che avrei allenato la Juve? Ero molto, molto felice. Sapevo che avrei avuto la possibilità di vincere. Questa società in tre parole? Organizzata, presente, ambiziosa». Poi un tifoso chiede ad Allegri quale regola del calcio cambierebbe se ne avesse la possibilità, la risposta non si fa attendere: «Cambierei quella del fuorigioco perché non è abbastanza chiara». Poi Allegri spiega come la sua più grande gioia sia quella di aver convinto gli scettici a suon di risultati: «Il mio timore più grande era quello di non riuscire a entrare nel cuore dei tifosi, perché avevo promesso di farlo con i risultati. Però ho perdonato lo scetticismo iniziale ma è stata una cosa normale dopo quel fulmine a ciel sereno capitato nel mese di luglio alla Juventus. Quindi solo con il lavoro e il rispetto verso i tifosi stiamo facendo un'annata buona che va conclusa ottimamente visto che non abbiamo vinto né campionato, né Coppe. Dunque restiamo concentrati!». Poi la promessa: «Quando farò il giro di campo? Magari se riuscissimo a vincere lo scudetto...».

LA CHAMPIONS, PEREYRA E POGBA - Allegri poi si concentra sull'attualità: «Quando ho capito che avremmo passato il girone di Champions League? Ero molto fiducioso fin dall’inizio, ma sicuramente ho capito che saremmo andati avanti dopo il ritorno con l'Olympiacos e il #fiuuu. Il giocatore che si è più migliorato? Io credo che tutti abbiano fatto progressi nella gestione della partita: un nome sminuirebbe il lavoro degli altri. Il Monaco? Dobbiamo credere di andare avanti anche se la sfida contro i francesi non sarà affatto facile. Sarà una sfida molto più complicata di quello che sembra. Pereyra? Può migliorare in fase di realizzazione ma ha dato già tanto. Sono orgoglioso di come si è calato nella nostra mentalità. Pogba trequartista? Perché purtroppo è infortunato! Battute a parte, credo che dia il meglio nei tre di centrocampo. La regola fondamentale per legare con i giocatori? Sicuramente l'onestà perché è l'aspetto più importante in ogni rapporto. Come faccio a spronare campioni plurititolati? Bisogna saper toccare le corde giuste, ma sono aiutato da un gruppo che ha fame di vincere sempre. Le tre caratteristiche che non dovrebbero mai mancare in una squadra? Fame di vittorie, grande tecnica, fair play. Il 4-3-3 in futuro? I moduli contano relativamente, possiamo giocare a 3 o a 4 dietro e poi si cambia, ma sono dettagli. Quanto ha dato il Max calciatore al Max allenatore? Molto, perché solo giocando impari certe dinamiche. Avessi avuto la testa che ho ora forse sarei arrivato in Nazionale! Chi mi ha ispirato? Facilissimo... Galeone». Per quanto riguarda invece il suo staff Allegri riconosce: «Che ruolo ha il tattico Dolcetti? Un ruolo importantissimo, come tutti gli altri componenti del mio staff. Siamo giovani e motivati». Poi sui miglioramenti della squadra dal punto di vista tecnico: «Lavoriamo molto con la palla perché credo che le partite di calcio si giochino con la palla quindi dobbiamo sbagliare il meno possibile. Credo che attraverso gli allenamenti la squadra sia migliorata sulla base importante di quello che aveva già però con concetti diversi a livello di gioco stiamo facendo discretamente bene. La partita più bella? A Roma contro la Lazio». Inevitabile anche una battuta su Tevez e il gol fantastico contro il Genoa: «Cosa penso di quella rete? Che io non avrei saputo farlo! Battute a parte Carlitos non smette mai di stupire!».

LA JUVE E LA COPPA ITALIA - Allegri dice la sua anche sul difficile compito che aspetterà la Juventus in Coppa Italia. Ribaltare a Firenze il 2-1 dell'andata non sarà un compito facile per i bianconeri ma il tecnico crede nell'impresa: «La Coppa Italia manca da tanto e faremo di tutto per conquistarla. Possiamo ribaltare l’andata, #siamolajuve». Poi sullo Stadium: «Cosa provo quando ci entro? Stadi così belli se ne vedono pochi!». Chiusura sulla lettura e la musica: «Tempo per leggere ce n’è poco, ma ci provo. Musica sì, anche se non sono come i ragazzi, sempre con quei "cuffioni"! Cantare un pezzo dell'inno? La maestra di musica mi metteva sempre in fondo ma i ragazzi mi avevano avvertito..."Juve, storia di un grande amore...."».

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