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TORINO - Fabrizio Ravanelli è l’attaccante bianconero autore dei gol che spinsero la Juve a vincere le ultime Copppa Italia e Champions League. Contro il Parma e contro l’Ajax. Quindi sa come si fa.
Ravanelli, se l’aspettava una stagione del genere? «Onestamente no. Una crescita così massiccia non pensavo fosse possibile. Però non è frutto del caso ma di un lavoro costante e di una convinzione che con il passare del tempo si è fatta sempre più forte. Credo che la Juve si sia sbloccata a livello psicologico».
Questione di testa, dunque... «Soprattutto. State a sentire: sulla carta la Juve non aveva niente da invidiare ai più grandi club europei. Ha il portiere più forte del mondo, una difesa insuperabile, un centrocampo da sogno e un attacco formato da elementi che sono dei fenomeni. Eppure non riusciva a decollare. Già lo scorso anno, nel girone di qualificazione, con il Real Madrid aveva dimostrato di potersela giocare con tutti. Ora la situazione è cambiata».
Parliamo della sfida di Coppa Italia contro la Lazio. Possibilità? «Tante, tantissime. Allegri ha portato tutti i suoi giocatori a una forma importante. Chiunque gioca fa vincere la squadra. L’ha dimostrato a Milano contro l’Inter. La concentrazione è massima. Quindi penso che la Coppa Italia possa tornare a Torino dopo tanti anni. E questa partita è fondamentale anche in chiave Champions».
Perché? «Vincere fa sempre bene. Dopo aver conquistato lo scudetto e la Coppa Italia sarebbe più facile arrivare anche alla Champions League. Perché a Berlino scenderebbe in campo una squadra ancora più convinta dei propri mezzi».
Allora la Juve a Berlino ce la può fare? «Sì, altroché».
Come fa ad esserne tanto convinto? Come si può fermare la formazione di Luis Enrique? «Facendo tanto pressing a centrocampo. Bisogna rubare palla e ripartire. Fateci caso: i centrocampisti del Barcellona sono bravissimi a catturare palloni agli avversari. Bisogna fare in modo che questo non accada».
Chi può fare questo lavoro? O meglio: l’uomo decisivo per Berlino. «Vidal. E’ lui quello che può fare la differenza. Il cileno ha tutte le caratteristiche per far saltare i piani dei catalani recuperando tanti palloni».
Non è azzardato parlare di Triplete? «La Juve può farlo. In questa condizione può tutto, li vedo bene, tanto bene. I bianconeri giocano con autorità, hanno cuore. Lo ripeto: sono uomini veri come lo eravamo noi».