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TORINO - Tre giorni di riposo. Giusti e meritati. Il Conte Max ha convocato i campioni d’Italia per mercoledì pomeriggio a Vinovo per cominciare a preparare la sfida del sei giugno a Berlino contro il Barcellona. «Sì, ce n’è bisogno. Dobbiamo allentare la pressione psicologica altrimenti rischiamo di arrivare a Berlino senza avere la forza di correre». E, invece, la Juve dovrà correre, eccome. Perchè è sul pressing che il tecnico imposterà la partita della vita. Dalle cassette visionate dall’allenatore e dai suoi principali osservatori (uno ha lavorato solo a studiare le ultime partite dei campioni di Spagna) emerge che i catalani sono bravissimi a rubare la palla agli avversari a centrocampo e da qui costruiscono le azioni più pericolose finalizzate poi quasi sempre da Messi, Neymar e Suarez. Bisogna bloccare i rifornimenti in questa zona e poi ripartire senza paura. Una strategia che nei prossimi giorni verrà perfezionata. I bianconeri hanno gli uomini giusti per poter trasformare in pratica le intenzioni di Allegri. Vidal, soprattutto. Ma anche Marchisio e Pogba. Meno Pirlo. Lui sarà libero di fare quello che crede. E nella ripresa potrebbe entrare Sturaro, uno che corre e non molla mai. Insomma, le caratteristiche di alcuni bianconeri possono per davvero complicare i piani del Barcellona.
CONTRO IL VERONA - Resta ancora da disputare una partita di campionato, domenica 31 a Verona, contro una squadra che non ha più niente da chiedere al campionato così come la Juve. Sarà l’occasione per provare squadra e schemi in vista della partitissima di Berlino. Al Bentegodi Allegri dovrebbe far giocaretutti i big, difficilmente li terrà ancora fuori altrimenti rischierebbero di perdere il ritmo partita visto che in tanti non hanno giocato contro il Napoli. Proprio per questo motivo la Juve non ha chiesto di anticipare con il Verona a sabato, resterebbero poi troppi giorni prima della sfida con il Barcellona. E allora meglio così, mettere nelle gambe minuti a sei giorni dall’evento.
Camillo Forte