Brio sull'Heysel: «L'Uefa ci impose di giocare»

Il difensore bianconero ricorda i tragici momenti di 30 anni fa, in cui persero la vita 39 tifosi, di cui 32 juventini
Brio sull'Heysel: «L'Uefa ci impose di giocare»© LaPresse

TORINO - "Ho ricordi bruttissimi. Una serata tragica. Io devo ricordare le famiglie che hanno perso i loro cari e questa data non si dovrà scordare mai", così l'ex giocatore della Juventus Brio davanti alla tribuna dello stadio Heysel, dove 30 anni fa in occasione della Coppa dei Campioni Juventus Liverpool ci furono 39 morti e 600 feriti. "La Juve fece di tutto per poter sistemare le cose - spiega - ma non ci riuscì. A tutt'oggi questa data del 29 maggio non ha insegnato niente al calcio". Brio spiega che i giocatori dal campo non si erano accorti di niente perché stavano facendo il riscaldamento. "Abbiamo avuto l'impressione che stesse accadendo qualcosa - dice - ma non sapevamo di alcun morto". "Boniperti non voleva giocare. Ma la Uefa lo impose - ricorda - perché altrimenti la Juventus avrebbe perso 3-0 ed eventuali morti negli scontri, casomai ci fossero stati, se li sarebbe dovuti assumere lui. A quel punto Boniperti decise di giocare. Venne nello spogliatoio e ci disse, lo ricordo come se fosse oggi, c'è stato un morto tra i nostri tifosi. Onoriamolo. Dobbiamo vincere per lui. La partita si giocherà. Fate la vostra partita".

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