Juve, per Lichtsteiner c’è il rischio operazione

L’esterno destro ha problemi alla caviglia: dolori e infiammazioni. Può risolvere il guaio con un intervento chirurgico
Juve, per Lichtsteiner c’è il rischio operazione© LaPresse/Spada

TORINO - Non è sicuro, una decisione non è stata ancora presa, ma sono decisamente alte e concrete le possibilità che Lichtsteiner finisca sotto i ferri. Nulla di particolarmente grave, appuntamento da fissarsi nel caso dopo la finale di Berlino, ma resta il fatto che il laterale svizzero molto probabilmente sarà costretto a sottoporsi a un intervento chirurgico, entro la metà di giugno. Lichtsteiner ha fin qui affrontato 47 partite, in questa stagione. E’ uno stakanovista del gruppo, e non solo da quest’anno. Per la cronaca, con Allegri soltanto Bonucci, Marchisio e Pereyra vantano più presenze (50). Lo svizzero è un giocatore di tempra indubbia, abituato alla lotta e portato a stantuffare sulla fascia senza soluzione di continuità. Un motorino instancabile, che poteva far infuriare Conte per motivi tattici, quando l’allenatore non lo vedeva agire sufficientemente da soldatino, ma che con il successore dell’attuale ct azzurro ha compiuto ulteriori salti di qualità nella continuità del rendimento. E proprio per poter rendere in modo appropriato ha bisogno di essere fisicamente al meglio, così da far leva il più possibile sulla corsa (una delle sue armi migliori), per alternare gli inserimenti rapidi in attacco e una gestione acconcia della doppia fase.

COS'E' SUCCESSO - Da parecchi mesi Lichtsteiner lamenta dolori e infiammazioni alla caviglia sinistra. Un problema che ricompare ciclicamente, più o meno pesante a seconda dei periodi, e che finora l’esterno svizzero ha gestito con una serie di cure e grazie a un lavoro atletico ad hoc per rinforzare l’articolazione e superare anche così i fastidi. Una strategia conservativa che ha dato risultati comunque positivi, e che lo porterà a scendere in campo anche a Berlino in condizioni più che accettabili. Ma è del tutto evidente che i problemi alla caviglia, ormai annosi (in questa stagione sono cresciuti, però si facevano sentire già ai tempi di Conte), rappresentano un freno oggettivo per il pendolino svizzero. Non minano la sua serenità, ma lo obbligano a convivere troppo spesso con il dolore.

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