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TORINO - Lo conosce bene, Alessio Tacchinardi. In qualità di opinionista Premium (di spicco) l’ex campione bianconero, ora allenatore, ha visto più volte all’opera Sami Khedira, il nuovo colpo bianconero, il fuoriclasse che già fa sognare i tifosi. E lo esalta. «Con il suo arrivo, se non saranno ceduti altri big, la Juve avrà colmato il gap che la separa dalle grandi d’Europa. Sarà alla pari con Real Madrid, Barcellona e Bayern Monaco».
Grande colpo, allora?
«Grandissimo. Khedira ha un po’di tutti. Un po’ di me, di Conte, di Deschamps, sto parlando dei grandi del passato. E non è vero che è uno che conquista solo palloni».
Che altro può fare?
«Tutto. E’ una ruspa. Ti ruba palla e imposta l’azione. Eppoi anche tecnicamente sa il fatto suo. Si spinge in avanti e può pure fare gol. E’ il classico bilancino di una squadra, di una grande squadra. Potrebbe fare l’esterno. L’ho visto da vicino, di persona, a Madrid e vi posso garantire che ha un fisico asciutto, esplosivo, è uno che ha gamba. Mi piace tanto. E’ il giocatore giusto per la Juve, meglio di così non potevano pescare i dirigenti bianconeri».
Come dire: con lui sarà tutto più facile?
«Direi proprio di sì, senza nessun dubbio. La Juve è destinata a continuare a vincere, in Italia per chissà quanti anni non avrà problemi. Troppo forte per le avversarie. E in Europa con il suo arrivo i bianconeri saranno al top. Come detto prima, se la giocheranno alla pari con tutti».
Svincolato dal Real Madrid ha scelto la Juve senza esitazioni. Che sta succedendo?
«Una cosa semplicissima. La Juve è tornata ad essere l’obiettivo principale di tutti i grandi campioni del mondo. Si è ripresa il fascino d’un tempo. Vince, ha lo stadio di proprietà, dei tifosi meravigliosi e adesso anche una liquidità finanziaria che pochi altri possono vantare di avere. Andare alla Juve, adesso, significa lottare sempre per i massimi traguardi. La Juve sta in cima al desiderio di tutti: meglio delle inglesi e di tante altre big. I calciatori non sono stupidi. Vedono, capiscono. Ecco perchè Khedira non ci ha pensato due volte».