TORINO - La storia ha commosso tutti, l'eroe si chiama Alberto Zangrillo, il medico del San Raffaele che ha compiuto un vero e proprio miracolo. Ma il protagonista è Michi, 14 anni, caduto il 24 aprile nel Naviglio, a Milano, e rimasto sott'acqua per 42 minuti: troppi per pensare che potesse essere salvato. L'equipe di rianimazione cardio-toraco-vascolare, invece, ci ha creduto e con pazienza, tenacia e una tecnica basata sull'assistenza meccanica con circolazione extracorporea ha "riportato in vita" Michi, che dopo un mese di coma si è risvegliato nei giorni scorsi. La prima cosa che ha detto? Una domanda: «La Juve è arrivata in finale di Champions? E l'ha già giocata?».
E LA JUVE? - Lo hanno rassicurato che non si era perso la partita di Berlino e, anzi, verrà dimesso dall'Ospedale in tempo per potersela godere a casa. «La Juventus è il suo argomento principale - sorride il professor Zangrillo –, è un ragazzo eccezionale, dotato di intelligenza non comune. Tutti i giorni parlo con lui e scherzo, l'altro giorno ci ha chiesto un mojito. Ha recuperato lo spirito di quel ragazzino che conoscono genitori e amici».