Marchisio: «Rinnovo? Non ci sarà alcun problema»

Il centrocampista della Juve: «Preoccupato per Pirlo e Tevez. Khedira grande acquisto»

COVERCIANO - Marchisio, tutte le sessioni video sono legate al probabile probabile cambio di modulo? Non è solo questo. E’ un metodo che ha Conte e lo faceva già alla Juve. Non solo per studiare gli avversari me per migliorare il proprio lavoro.

La posizione da vertice basso ora la puoi fare anche tu: che preferenza hai?

Quella di stare in campo, di giocare. In vari ruoli cerco di dare sempre il mio contributo. La mia preferenza è da mezz’ala anche se lo faccio. Ma in Nazionale Pirlo c'è, De Rossi c’è: grandi giocatori. Con De Rossi più copertura? Può essere. Sono diversi. Dipende da come giocheremo in Croazia. Abbiamo la fortuna di avere giocatori duttili...

Conte ha parlato delle sue vicende extracalcistiche, stamattina ci sono state le perquisizioni in Federcalcio: incidono sul gruppo?

E’ inevitabile non leggere di queste cose, ma il gruppo pensa alla partita importante che ci aspetta in Croazia.

Tevez e Pirlo possono andar via...

Preoccupato? Un po' sì perché sono due grandissimi che hanno dato e che spero potranno dare ancora tantissimo. Spero restino ma sinceramente non lo so.

Come state fisicamente e psicologicamente voi juventini?

Arriveremo bene alla Croazia. Sono d’accordo con Bonucci: finire con una sconfitta non piace e vogliamo rifarci qui. Incontreremo una squadra che è davanti a noi. Ha qualità e forza fisica. Difficile anche se a porte chiuse. Io piccolo stiramento del muscolo obliquo, ma ho recuperato benissimo.

E il suo ginocchio come sta? La volta scorsa qui in Nazionale...

Per rispetto alla Nazionale e alla Juve credo che non aprire più quel caso lì. La cosa più importante è che io stia bene.

Agnelli si è chiesto da dove arrivino i soldi che spenderà il Milan. Voi della Juve temete di perdere la vostra leadership?

La domanda è giusto porsela, ma spero che questi soldi facciano crescere il campionato. Da quattro anni si parla di una Juve che non ha più fame e invece siamo sempre lì. E anche la favola di un campionato facile non è affatto vera. Noi facciamo un percorso costante di crescita e l’anno prossimo sarà ancora difficile. Ma noi ci saremo.

Morata e Bonucci hanno buttato via la medaglia d’argento: lei?

Sul palco l’ho tolta anche io. E sono contento che uno giovane come Morata non si accontenti dell’argento perché significa che vuole migliorare. Io, però, la tengo a casa perché mi ricorda comunque una grande emozione e perché spero metterci presto a fianco quella d’oro.

Contento di Khedira?

E’ un’operazione fatta bene, La società sta lavorando bene: arrivano giocatori forti a basso costo.

Le indagini in Federcalcio, lo scandalo scommesse... All’estero che immagine stiamo dando del nostro calcio?

Non è una bella immagine e non fa piacere. Intanto aspettiamo di vedere cosa diranno le indagini. Ma se dobbiamo leggere le cose in positivo, almeno per noi, guardiamo a quello che succede alla Fifa. Le nuove figure dirigenziali dovranno dare cambiamento a livello Mondiale.

E l’indignazione di giocatori per gli scandali? Perché non si sente?

Ognuno ha il proprio ruolo nello sport. Noi dobbiamo occuparci del calcio e pensare alle partite. Altri hanno ruoli dirigenziali che dovrebbero ricoprire al meglio.

Esistono i presupposti perché la Nazionale si confermi almeno vicecampione d’Europa?

E’ presto per capirlo, ma stiamo lavorando per questo. Eravamo partiti bene con Prandelli, con un secondo posto all’Europeo e un terzo in Confederation, però abbiamo finito male al Mondiale. Ora ripartiamo con Conte che si sta calando sempre più e meglio nel ruolo: speriamo di arrivare competitivi.

E la Juve invece? Le lacrime di Pirlo erano per una occasione perduta che può essere irripetibile: lo pensate anche voi?

Irripetibile no, però difficile si: sembra banale, ma in finale arrivano solo due squadre. In semifinale ci sono delle corazzate ed è sempre complicato fare l’ultimo passo. Per la crescita di questo gruppo, una semifinale di Europa League e la finale consecutive sono un punto di partenza. L’obiettivo è rimanere tra le prime sei-otto d’Europa, e arrivare alla finale è sempre dura.

Il Mondiale era giusto un anno fa...

E’ andata male, ma è giusto metterselo alle spalle e ricordarsi la lezione per il prossimo Europeo. Conte si è dichiarato sorpreso dalla Juve. Anche lei? Sorpreso no, ma dopo ottobre è iniziata la crescita della nostra fiducia. E vincere aiuta a vincere. Lo spartiacque è stata la vittoria di Dortmund.

Allegri e Conte sono simili?

Sono completamente diversi per metodi e sistema. Allegri si è calato subito nella parte. Con Conte abbiamo disputato tre anni straordinari e se siamo arrivati a giocarci il triplete è merito anche della crescita iniziata con lui. Allegri ha il merito di averci fatto credere che possiamo stare tra le migliori. Il percorso in Champions era iniziato male, ma piano piano c’è stata una crescita importante.

Conte, invece, non sembrava crederci: gli avete fatto qualche battuta?

No, quello no. E poi era una situazione diversa: dopo tanti anni insieme ci sta che possano scendere le motivazioni. Il nuovo arrivato ha fatto aumentare la tensione e ci ha indotto a un ulteriore passo avanti.

Quindi il rinnovo di Allegri è...

Un segnale importante e un premio meritato. Il mio? non c’è fretta: visti i rapporti che ci sono con il club, quando mi chiamerà si chiuderà senza problemi.

Tra gli ex juventini in Nazionale il suo riferimento è sempre Tardelli per il numero di presenze?

Da sempre sono paragonato a lui e ne sono felice. Ma sono anche contento di avere superato le 300 presenze, soprattuto perché conterebbero poco se non fossero accompagnate dalla vittoria dei trofei.

Balotelli può rimettersi in carreggiata?

Glielo auguro. Ci sono sempre alti e bassi. Sono contento, poi, che El Shaarawy sia tornato ai suoi livelli e che possa ancora darci una mano: è un ottimo giocatore e può servire a un reparto in cui abbiamo avuto carenze.

Quella con la Croazia sarà una sfida difficile e importante.

E’ una squadra molto completa. E anche senza Modric ha qualità ed esperienza. Mi è già capitato giocare a porte chiuse: purtroppo non è mai bello. E’ una situazione a doppio taglio: può essere positiva perché manca il tifo per loro, ma dall’altra parte c’è comunque un’atmosfera strana e si deve aumentare la concentrazione.

 

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