Morata: «Dopo Berlino, notti insonni e pianti»

L'attaccante bianconero: «L'accoglienza dei tifosi a Torino mi ha lasciato senza parole. Ho imparato in quest'anno più di tutta la mia carriera»
Morata: «Dopo Berlino, notti insonni e pianti»© EPA

TORINO - "Dopo Berlino ho trascorso tante notti senza dormire. Una finale puo' arrivare di nuovo, ma questa se n'e' andata. E' dura perdere una partita cosi' importante, ma puo' servirci da lezione, per imparare ed essere ancora piu' forti". A parlare da Minsk, in Bielorussia, dove la Spagna sta preparando l'ultimo match stagionale di preparazione a Euro2016 e' Alvaro Morata: inutile girarci intorno, la ferita di Berlino e' ancora aperta e l'attaccante della Juventus lo ammette senza problemi. "Ho pianto molto. Ho avuto la sensazione che era sfuggito qualcosa di unico, che puo' ripetersi o puo' non verificarsi mai piu'. Di sicuro, questa Champions non tornera'". Specie perche' si giocava contro il Barcellona: "Mi hanno fischiato molto - spiega l'ex Real in un'intervista a 'Marca' - ma e' normale visto che si tratta di una tifoseria rivale. E' stata una finale esemplare. Dovrebbero esserci piu' partite cosi'. Cosa mi hanno detto i giocatori del Barça in Nazionale? Che non dovevo essere triste, che era stato un grande anno". Il ritorno trionfale a Torino "mi ha lasciato senza parole. Arrivavamo da una sconfitta in finale di Champions, la gente era triste, pero' all'aeroporto c'erano piu' di mille persone ad aspettarci nonostante tutto", ricorda Morata che aggiunge: "Quest'anno ho imparato piu' che in tutta la mia vita. Segnare in Italia e' molto piu' difficile, sono bravissimi a difendere. In Spagna ti arrivano sette occasioni limpide a partita, in Italia pochi palloni chiari".

 

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