Via con Morata-Mandzukic. Ma Dybala cerca il posto

Il 4-3-3 permetterebbe di sfruttare maggiormente le qualità delle punte. Llorente è in uscita, Coman può essere ceduto in prestito
Via con Morata-Mandzukic. Ma Dybala cerca il posto© ANSA

TORINO - Morata e Mandzukic titolari. Ma attenti a Dybala. Senza trascurare Zaza. Insomma, avanti c’è posto. E molto dipenderà dal sistema di gioco che proporrà Allegri. Se comincia, come sembra, con il 4-3-1-2 la coppia che ha più possibilità di scendere in campo con più continuità è quella composta da Morata e Mandzukic. Dybala potrebbe fare il trequartista, perchè no? Però è più probabile che questo compito spetti a uno tra Vidal e Pereyra a meno che non arrivi il fenomeno di ruolo. Il potenziale di Massimiliano Allegri è alto perchè tutti e tre i giocatori hanno il gol nel loro dna. Sparano a rete con una facilità sconcertante e per le difese avversarie sono guai. Ne fermi uno ma ci sono gli altri.

TRIDENTE CHAMPIONS - E se decidesse di inforcare il tridente con Morata, Manduzkic e Dybala ricorderebbe molto quello di Marcello Lippi prima maniera quando la Juve vinse Champions League (22 maggio 1996) e l’anno successivo l’Intercontinentale a Tokyo contro il River Plate. Il croato, acquistato dall’Atletico di Madrid, assomiglia a Gianluca Vialli. Potente, a tratti devastante, abilissimo in zona gol. Dybala ha molto di Alessandro Del Piero: fantasioso, veloce, imprevedibile. E pure lui, proprio come il grande Alex, spietato in fase conclusiva. Morata parte da lontano come faceva Fabrizio Ravanelli: in progressione è difficile prenderlo. Insomma, Mandzukic, Dybala e Morata come Vialli, Del Piero e Ravanelli? Sì, l’accostamento tecnico tattico, anche morfologico, ci sta tutto. Si somigliano. Allegri ci sta pensando, l’idea di schierare tutti e tre, soprattutto in casa, magari anche in Champions, lo alletta non poco. Una soluzione che potrebbe prendere in considerazione soprattutto se non dovesse arrivarer il trequartista che vuole l’ex tecnico milanista.

SENZA CARLITOS - L’assenza dell’Apache non sarà facile da superare, sia chiaro. Soprattutto del Tevez che si è visto in queste due stagione dove ha quasi sempre fatto la differenza: 96 partite, 50 reti. Una ogni due match. Che è tanta roba. Ma Tevez mancherà non solo per i gol ma per il suo modo di intendere il calcio: ha servito assist in maniera industriale e conquistato tantissimi palloni. Non aveva dei compiti precisi, era libero di fare quello che credeva. Per questo i dirigenti non hanno scelto un campione con le sue caratteristiche. Il motivo? Semplice. Uno come Carlitos non esiste. Ecco perchè si è scelto di rivoluzionare tutto. Dybala, Mandzukic e Zaza sono completamente diversi da Tevez: di conseguenza avremo un Juve più potente che può continuare a fare male a tutti.

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