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TORINO - Morata, Mandzukic, Dybala e Zaza: la griglia di partenza è questa, ma la graduatoria più mobile e scivolosa del mondo, perché può essere destinata a essere rovesciata dal talento, dalle opportunità, dallo stato di forma, dalla voglia di emergere e, ovviamente, dalla fortuna. Tramontata l’era Tevez, che giocava anche zoppo, alla Juventus si apre un campionato dentro il campionato: quello per una maglia da titolare in attacco. Al netto del quinto attaccante che potrebbe essere Coman o un grande “esperto”, stile Matri degli ultimi sei mesi, la Juventus può vantare quattro punte che giocherebbero titolari nel resto della Serie A, come hanno dimostrato le dinamiche di mercato che hanno visto Zaza, quello che in teoria - pura teoria! - parte come quarto nella lista di Allegri, essere corteggiatissimo dalla Roma, una delle più accreditate avversarie per lo scudetto. I giallorossi cercavano Zaza (oggetto di offerte molto persausive dal punto di vista economico) per schierarlo titolare, la Juventus lo ha portato a Torino per inserirlo in un reparto dove dovrà lottare per conquistarsi il posto. E lo stesso destino toccherà ai suoi tre compagni di reparto: nessuno godrà di privilegi teveziani, ovvero dell’inamovibilità dall’undici iniziale.
NESSUN PRIVILEGIO - Non importa, infatti, che Mandzukic si presenti con un (recente) passato da goleador nel Bayern campione d’Europa e su Dybala sia appiccicato il cartellino del prezzo più alto pagato nell’era Agnelli (32 milioni più 8 di bonus). Lo stesso Morata parte in pole position per i meriti acquisiti sul campo nella passata stagione, ma se dovesse sbagliare al semaforo verde rischia il sorpasso come nei veri GP.