Heritier, dall’incubo al sogno della Juve

Adottato in un orfanotrofio da un famiglia di Crodo il piccolo congolese giocherà nei Pulcini bianconeri
Heritier, dall’incubo al sogno della Juve© ANSA

TORINO - In fondo è l’acquisto più importante della Juventus, senza nulla togliere a Dybala, Mandzukic e Khedira. No, non è un trequartista o per lo meno non lo è ancora, ma la storia Heritier Pedrosi è una di quelle che valgono più di un colpo di mercato. La storia di Heritier Pedrosi, dieci anni, inizia in Congo e finisce alla Juventus, passando da Crodo, piccolo centro dell’Ossola. E proprio dalla fine si può comincia: Heritier è effettivamente un nuovo giocatore della Juve. La sua avventura in bianconero per l'esattezza comincerà a fine agosto, quando riprenderà l'attività dei Pulcini. Uno splendido lieto fine, appunto, ed anche un sogno che diventando realtà rappresenta un meraviglioso nuovo punto di inizio. Che comporterà a sua volta tanti sacrifici, suoi e della famiglia adottiva, perché Heritier continuerà a vivere nella lontana Crodo, paese di meno di 1500 abitanti nella provincia del VCO, dove vive e studia ad oltre 200 chilometri di distanza da Vinovo. Così Heritier continuerà ad allenarsi in settimana con i compagni di squadra della Crevolese (società dilettantistica la cui prima squadra milita in Prima Categoria), proseguendo l'attività con la Juventus con un allenamento a settimana oltre ai tradizionali impegni del weekend. Solo uno degli esempi che possano far capire quanto in casa Juve credano in lui, come racconta Aldo Rolandi, responsabile settore giovanile della Crevolese: «Si sono accorti di Heritier durante un torneo a Cigliano nel 2013, poi la Juve ha cominciato a seguirlo con grande attenzione fino a quando attraverso Claudio Sclosa è stato formalizzato il suo trasferimento dopo aver superato tutti i provini. La Juve è stato un esempio di correttezza, siamo certi che farà il bene del ragazzo. Ma anche viceversa: Heritier è un centrocampista mancino forte fisicamente dalle grandi qualità tecniche, deve ancora compiere dieci anni ma è molto più maturo dei suoi coetanei, con i piedi ben piantati per terra. Ciò che più conta, poi, è che per lui giocare a pallone con la maglia della Juve o in cortile con gli amici è ancora la stessa identica cosa».

DAL CONGO ALLA JUVE - Pur essendo giovanissimo, Heritier ha già alle spalle un bagaglio di esperienze che poco hanno a che fare con il suo essere solo un bambino. Nato e cresciuto in Congo in una famiglia benestante, figlio di un generale dell'esercito, all'improvviso e senza una spiegazione plausibile venne abbandonato insieme al fratellino dalla mamma al mercato del paese. Da qui inizia la sua tremenda odissea: si separa dal fratello di cui conserva gelosamente il ricordo e solo una fotografia e finisce in un orfanotrofio a Boma, un piccolissimo centro che dista circa due giorni di viaggio da Kinshasa, la capitale del Congo. Lì sopravvive in una situazione tremenda, fino a quando, quattro anni fa, la sua vita cambia radicalmente per la seconda volta, questa volta in positivo grazie all'adozione da parte dei suoi nuovi genitori italiani Michela e Sergio Pedrosi. Heritier ha sei anni e nasce una seconda volta. Ed è in quel momento che nasce il suo rapporto con il pallone.

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