La Juve vince e convince a Danzica: 2-1 con il Lechia

I bianconeri vincono l’amichevole contro il Lechia, con le gambe sempre più pesanti, ma sollevati da una discreta volontà
La Juve vince e convince a Danzica: 2-1 con il Lechia© LaPresse

DANZICA - Non eccitante, ma convincente: la Juventus vince l’amichevole contro il Lechia Danzica, con le gambe sempre più pesanti, ma sollevata da una discreta volontà. Segna Pogba, brillante nei primi 45’, piace molto Dybala che mostra sprazzi di classe, efficace l’ordinato Khedira, non un geniale architetto come Pirlo, ma un geometra di grande esperienza e mestiere, dimostra il suo valore Mandzukic con un gol da bomber autentico.

ALLENAMENTO - Quattro giorni dopo aver affrontato il Mortirolo con il triciclo (ovvero aver giocato contro il Borussia Dortmund che si allenava da un mese con cinque giorni di lavoro nelle gambe), la Juventus affronta un impegno più soffice contro il Lechia Danzica, in crisi nel campionato polacco e senza tutti i titolari. Ne esce una partita che assomiglia molto di più a un allenamento di quanto sia stata la più frizzante sfida con il Borussia di sabato scorso. La Juventus appare ancora più imballata dal punto di vista muscolare, il ritmo è bassino fin dal primo minuto e il 3-5-2 (Dybala e Zaza di punta) è il sistema scelto da Allegri per iniziare, considerata l’assenza del trequartista. Una situazione che potrebbe ripetersi a Shanghai nella finale di Supercoppa.

OTTIMO DYBALA - Anche se in assenza di un trequartista di ruolo, Dybala spesso arretra di una decina di metri, lasciando solo Zaza, ma squarciando la sonnacchiosità della partita con un paio di lanci molto interessanti: uno sullo stesso Zaza, l’altro su Lichtsteiner. Quasi un’autocandidatura sul campo a ricoprire il ruolo in cui si era disimpegnato nel primo anno a Palermo. Al di là dello svariare sul terreno, Dybala piace per determinazione e concentrazione: sembra non aver sofferto troppo i carichi di lavoro e si sta facendo strada nei meccanismi del gioco bianconero.

BRAVO RUGANI - E’ proprio un suo corner, pennellato con precisione sulla testa di Paul Pogba a innescare il gol della Juventus al 4’: la zuccata del Polpo è precisa e potente. Ed è lo stesso Pogba che sfiora il raddoppio al 21’ con un tiro da fuori area dei suoi. Mentre Dybala una manciata di minuti dopo conquista con caparbietà un pallone in area, ma non trova il modo di essere efficace in area. Il Lechia non è praticamente mai pericoloso. Un testo relativo, quindi, per Rugani che esordisce sul centrodestra della difesa a tre e che, comunque, non sbaglia nulla e gioca con buon profitto e grande attenzione.

CHE FA MORATA? - Nella ripresa si passa al 4-3-1-2, con il baby Clemenza sulla trequarti, Mandzukic e Morata in attacco. Piace soprattutto Morata che conferma di essere brillante dal punto di vista atletico e indemoniato sotto il profilo motivazionale: esce dopo 25 minuti, con la faccia scura, lasciando un filo di preoccupazione sulle sue condizioni, anche se la sostituzione potrebbe essere originata da una discussione con Allegri. Il Lechia, nel frattempo, mette dentro i titolari e supera qualche volta di più la trequarti juventina: il risultato è che Neto (entrato al posto di Buffon) compie un paio di parate che confermano le sue qualità (già intraviste a San Gallo contro il Borussia). Mandzukic, un po’ fermo all’inizio della ripresa, si fa notare nel finale di gara, andando a prendersi il pallone a centrocampo e iniziando a mostrare qualcosa di simile al suo modo di giocare.

BOMBER VERO - Alla fine la Juventus riesce anche a prendere il gol del pareggio. Al 90', quando la squadra è ormai imbottita di Primavera e il colombiano Tello, già distratto contro il Borussia, perde un pallone che innesca l’azione del gol: Buksa scambia con Nazario e supera Neto con un tocco di esterno sinistra. Ma anche se si tratta di un’amichevole, Mandzukic dimostra di aver capito come funziona alla Juventus e segna all’ultimo minuto il gol del 2-1, con un controllo in area e una girata da vero bomber. Altro bel segnale. Pogba e Mandzukic: vince la Juve gambe pesanti, ma spirito convincente. 

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