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TORINO - Son... bischerate, via. Detto alla toscana. E non è il caso di creare tormentoni a stagione ancora da iniziare. Dunque Massimiliano Allegri ha deciso di non calcare troppo la mano nei confronti di Alvaro Morata, che mercoledì durante l’amichevole tra Juventus e Lechia, in Polonia, lo aveva letteralmente «fatto arrabbiare». Il tecnico, esasperato per certi leziosismi e atteggiamenti di sufficienza, aveva sostituito lo spagnolo appena 27 minuti dopo averlo messo in campo al posto di Dybala; Alvarito aveva trovato bene di recarsi direttamente verso lo spogliatoio snobbando la panchina e, quel che è peggio, gli inviti a farlo che giungevano dallo staff tecnico. Soltanto una volta sbollita la rabbia, Morata s’era recato - pentito per il malfatto - insieme con i compagni, a bordocampo.
Pentimento Impossibile, insomma, passar sopra l’accaduto. Allegri ha preteso un faccia a faccia con il giocatore, avendo comunque modo di riscontrare pentimento. S’è scusato, Morata. A parole. E in realtà con i fatti aveva implicitamente avanzato le proprie scuse andando ad allenarsi da solo, al termine di Lechia- Juventus. Non era tenuto a farlo, se ha deciso di comportarsi così è stato proprio perché voleva ”rimediare” sia alla semi sceneggiata sia alla prestazione incolore offerta. Voleva immediatamente voltare pagina, insomma, dimostrando giusta carica e concentrazione in vista della Supercoppa e l’inizio del campionato. Insomma, voleva dimostrare di aver capito la lezione, Morata. E c’è riuscito: staff tecnico e società hanno infatti deciso di non procedere con esclusioni o multe.
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