Allegri: «Il futuro è di Draxler. Trequartista Juve? Di più»

«Goetze è un attaccante, lui più centrocampista: anche mezz’ala. Dybala dietro le punte? No. Se non arriva il “10” cambio modulo»
Allegri: «Il futuro è di Draxler. Trequartista Juve? Di più»© Alexandre Dimou / Icon Sport AG

TORINO - Massimiliano Allegri passeggia sul campo dello Shanghai 2000 FC, ricavato all'interno del Century Park, e rimugina su ciò che è stato e ciò che sarà: le due sconfitte su tre nei gravosi test estivi, la Supercoppa di sabato contro la Lazio. Giocarsi il primo trofeo stagionale dopo 24 giorni di lavoro, probabilmente, non è l'ideale per chi vorrebbe riproporsi al top nel ricordo della strepitosa annata che fu. Però Max, in fondo, in Cina ha già vinto, quando allenava il Milan: 6 agosto 2011, 2-1 all'Inter, con Boateng trequartista e Ibrahimovic punta. Lui, ora, non ha né un rifinitore vero, né un attaccante di quel valore. Shanghai non è un passaggio verso l'eternità, tuttavia riannodare il filo dei successi attorno alla sua Juventus è dirimente per indirizzare l'annata. Con buona pace della Lazio, in attesa di altri colpi dal mercato. [...] 

Parliamo delle scelte tecniche: Dybala dietro le punte è un'opzione praticabile, considerata anche la predisposizione espressa dal ragazzo, al contrario delle convinzioni di Beppe Iachini?
«No, Paulo dietro le punte non può giocare: in questo momento fa fatica. E' un ragazzo dalle qualità straordinarie, però deve fare il suo percorso di crescita. E' il suo primo anno alla Juve, bisogna ambientarsi bene. Con tutto il rispetto per il Palermo, qui il livello cambia. Dybala è giovane, ma per le sue caratteristiche la vedo dura che giochi come trequartista. Forse in qualche spezzone di gara...».

Mercato: l'assenza di Khedira non fa sì che sia più importante l'arrivo di un centrocampista a tutto campo?
«Intanto non va dimenticato Pereyra che sabato per 45 minuti ha fatto il possibile. Purtroppo non siamo noi a prendere le decisioni sul mercato, di sicuro per poter giocare nella Juventus devi essere un calciatore di un certo livello. Non possiamo pensare che arrivino elementi che riducano il tasso tecnico della squadra, ma di giocatori in grado di alzarlo in giro non ce ne sono tanti e spesso quelli che ci sono non li vendono. Dopo la scorsa stagione, per restare lassù saranno i dettagli a fare la differenza. Mi riferisco a 1-2 giocatori nuovi, la società lo sa».

E' giusto pensare che Draxler, rispetto a un Goetze, abbia caratteristiche più utili per il gioco della Juve?
«Sono differenti: uno è molto più centrocampista, l'altro più attaccante. Draxler è un calciatore giovane, dal grande futuro. Lo vedo più da mezz'ala, ultimamente ha giocato in mezzo al campo».

Mettiamola così: in mediana la coperta si sta accorciando e se non ci fosse Pereyra anche il 4-3-1-2 sarebbe difficile da adottare...
«Non dobbiamo avere fretta, anche perché dopo la Supercoppa avremo 15 giorni per preparare il campionato. La società è al lavoro, sta valutando bene ciò che serve e ciò che è disponibile. Le mie scelte sul modulo dipenderanno dal modo in cui finirà il mercato. Io non mi sento obbligato a schierare il 4-3-1-2, anche perché conta di più la capacità di sfruttare al meglio le caratteristiche dei calciatori. Spesso abbiamo giocato col 4-3-3, l'anno scorso a volte con il collaudato 3-5-2 in alternativa al 4-3-1-2».

Tutto chiarito con Lichtsteiner dopo Marsiglia?
«Non gli ho ancora parlato, ma ha capito di aver sbagliato. La sua espulsione ci è servita per fare un buon allenamento in 10...».

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