Juve, conquistare la Cina per regnare in Europa

L’espansione sul mercato orientale porterà il fatturato Juve a livelli top

SHANGHAI - C'è chi, otto secoli fa, dirottava fin verso la Cina le proprie ambizioni di viaggiatore lungo la via della seta. La Juventus, più prosaicamente, è atterrata a Shanghai per vendere la sua idea di calcio: moderna nella gioventù delle novità innestate in una rosa orfana di alcuni grandi vecchi del gruppo vincente, contemporaneamente antica (ma l'accezione non ha alcunché di negativo) nella pragmatica concretezza di Massimiliano Allegri. Il club bianconero ha poco o nulla da condividere con Marco Polo (se non il Milione che si specchia nel milione e mezzo di proventi per la Supercoppa...), eppure è qui anche per vendere se stesso, la propria immagine, il brand. E' a Shanghai che fa base la spedizione commercial-sportiva dei vicecampioni d'Europa, sbarcati in massa nella metropoli cinese anche per insegnare cosa voglia dire la Juve nel mondo, lì dove non posseggono ancora la dimestichezza/ossessione europea per calcio e marketing.

NUMERI - Alla società di corso Galileo Ferraris si affiancheranno sponsor vecchi (Jeep, dunque Fiat) e nuovi: l'Adidas, fino al 2021, garantirà 139,5 milioni a un club che da questa stagione gestirà licensing e merchandising in proprio, con un fatturato prossimo stimato intorno ai 14 milioni. Come? Assumendo, innanzitutto, più di 40 persone in un settore "gravato" da un'incessante espansione: il marchio del colosso tedesco ha già fatto schizzare in alto le vendite. L'obiettivo è anticipare i tempi per cancellare il solco profondo tra la Juventus e top club europei che (anche) sul commerciale fondano la propria egemonia in ambito di fatturati: il Real Madrid domina a mani basse (550 milioni di euro), il Manchester United è subito dietro (518), Bayern e Barcellona inseguono a distanza, mentre la Juve è entrata nella Top Ten (è decima a quota 279,4, con la certezza di andare ben oltre quota 300 grazie ai proventi Champions). Lo testimonia l'annuale rapporto stilato dalla Deloitte, una copia del quale (si chiama Money League) è presente su tutte le scrivanie delle segrete stanze delle società con vista Champions. Quanto conta il commerciale? Nel caso del club bianconero le cifre relative ai ricavi dell'annata 2013-14 indicano un'incidenza attorno al 30%: 86 milioni, la metà del Bayern. La Juve, invece, sopravanza di due volte e mezzo i bavaresi nell'incidenza dei diritti televisivi (ora collettivi), secondo una consuetudine tipicamente italiana: 56% (153 milioni) contro il 23% (107) dei guardioliani. Quanto all'e-commerce, la crescita dei bianconeri è nell'aria.

Antonino Milone

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