Capello in finale! Oggi Platini-Vialli

La corazzata del 2005-06 supera la prima Juve di Allegri. Il gioco dell’estate continua oggi con la seconda semifinale
Capello in finale! Oggi Platini-Vialli
TORINO - Sempre di misura, ma inesorabile arriva la vittoria della Juventus di Fabio Capello, la corazzata che non ha lasciato scampo agli avversari dal 2004 al 2006, marcia sicura anche nel nostro torneo virtuale per eleggere la Juve più forte e amata degli ultimi cinquant’anni. Ieri il tabellone, arrivato alle semifinali, metteva di fronte la squadra di Allegri della scorsa stagione e quella, appunto, dell’ultimo anno di Don Fabio. Tevez e Morata si sono scontrati con Ibrahimovic e Trezeguet che li hanno superati per una manciata di voti, sufficienti a sancire il 51% a 49%.
 
Spettacolo in mezzo - Si fosse giocata in campo, una partita simile, sarebbe stata appassionante a centrocampo, dove si sarebbero scontrati Pirlo, Vidal, Marchisio e Pogba da una parte, Camoranesi, Emerson, Vieira e Nedved dall’altra: una sfida di classe e muscoli, corsa e geometria, qualcosa di certamente spettacolare. Il popolo juventino deve essere stato parecchio incerto prima di decidere a chi dare la preferenza e chissà quanto, ancora una volta, abbia prevalso l’emotività e il ricordo di quello squadrone che stava per diventare sempre più forte, ma venne smantellato dalle vicende di Calciopoli. Ibrahimovic era solo all’inizio della sua parabola, Nedved, Trezeguet e Del Piero hanno dimostrato - negli anni a seguire - di avere ancora molto da dare e i bilanci di quella società la proiettavano alle stesse altezze delle grandi d’Europa, mettendola nella condizione di comprare senza sforzo i top player.
 
Roba da Coppa - A questo punto Capello aspetta in finale uno fra Lippi e Trapattoni che oggi si giocheranno fino all’ultimo voto l’accesso alla finale. Si scontrano, curiosamente, le due formazioni campioni d’Europa della storia juventina: quella del 1985 (che vinse nella tragica notte di Bruxelles, ma al termine di una stagione ad altissimo livello internazionale) e quella del 1996 (che vinse la finale di Roma, dopo una cavalcata che esaltò il talento di Del Piero e la classe carismatica di Vialli). Da una parte c’è la solidità della formazione di Trapattoni, nella quale spiccavano, oltre a Platini, anche i talenti di Boniek, Rossi, Tardelli, Tacconi e Cabrini, oltre che lo spessore tecnico di attori coprotagonisti come Briaschi, Vignola, Prandelli, il tutto amalgamato dalla saggezza del capitano Gaetano Scirea. Dall’altra si schiera una formazione ricchissima di talenti e piedi buoni, schierata con coraggio da Lippi che si inventa il tridente con Ravanelli, Vialli e Del Piero, micidiale nel corso della campagna europea, ma occhio ai nomi del centrocampo della squadra di Roma: Paulo Sousa, Deschamps, Conte, Jugovic, Marocchi e Tacchinardi, una fila di fuoriclasse che dovevo lottare e sgomitare per un posto nella squadra bianconera, ma sarebbero stati titolari inamovibili in qualsiasi altra formazione della Champions League di quell’anno. E’ l’anno dei gol “alla Del Piero”, nati in Champions, al Westfalenstadion di Dortmund contro il Borussia, sconfitto all’esordio per 3-1. 
 
 
Alex e Michel - E la nostra sfida virtuale acquisisce anche maggiore fascino se si pensa alla sfida dei due numeri dieci: Alessandro Del Piero si trova davanti il suo idolo Michel Platini. Due modi tecnicamente diversi di interpretare il ruolo, ma lo stesso spirito (contraccambiato dall’enorme amore dei tifosi). Alex, da bambino, guardava le punizioni di Michel e sognava di replicarle, allenandosi per ore nel box di casa sua o nel salotto, schierando il... divano come barriera. Allenamenti senza allenatore che, però, affinano le tecniche del giovane Del Piero che studia Platini, lo imita e oggi lo sfida, seppure in modo virtuale. Quale la Juventus più forte per i tifosi bianconeri? Quella del 1985 o quella del 1996? Si gioca sul filo delle invenzioni, dei colpi di genio e dei tocchi di classe.

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