Juve a Roma con Dybala: è l’ora di colpire

L’argentino ha convinto Allegri: oggi il debutto da titolare
TORINOMister 40 milioni abbandona il posto in prima fila sulla panchina, s’infila gli scarpini nello spogliatoio e prende fiato, in attesa dell’Evento. Accadrà a metà pomeriggio, allo stadio Olimpico di Roma, dove Paulo Dybala farà il debutto ufficiale con la Juventus non più nel ruolo di primo rincalzo. Sarà titolare, la Joya, in una partita che conta, dopo l’esordio di San Gallo e la conferma di Danzica. In quei due test il ragazzo aveva fatto intravedere sprazzi di luce propria: tecnica sopraffina e tocco di palla non comune. Ma oggi, contro l’avversario degli ultimi due campionati, il giorno è di quelli da non fallire, perché sia mandato a memoria come il primo di una serie infinita di exploit.
 

Punta a imitare Messi - Finalmente: possono ben dirlo tutti coloro che sono rimasti impressionati dall’impatto che Dybala ha avuto sia in Supercoppa (a parte la bomba di sinistro sotto la traversa), sia una settimana fa contro l’Udinese allo Stadium (Juve illuminata dall’ingresso dell’ex Palermo al posto di uno snervante Kingsley Coman a metà ripresa). Finalmente, perché Paulo si è meritato l’occasione, perché ci ha sempre creduto, perché nella capitale non disputerà la partita della vita, però... Però Dybala non sa cosa significhi la parola “timidezza”: del resto, lui ha già fatto male alla Roma. Era il 17 gennaio, a Palermo, Davide Astori sbaglia e il piccolino fredda i giallorossi, senza pietà. Quella sera, dietro il peperino di Laguna Larga, giostrava tale Franco Vazquez che con l’ormai ex compagno ha parecchio in comune: le molteplici nazionalità (i passaporti italiano e argentino) e il fatto di essere stati obiettivi di Beppe Marotta e Fabio Paratici. Uno è stato portato a casa, l’altro sarà magari opzionato in tempi successivi. Tornando alla sfida del Barbera, Dybala era stato schierato da prima punta, dando ragione alle convinzioni tattiche di Massimiliano Allegri: «Paulo fa fatica a giocare dietro le punte. Ha qualità straordinarie, ma deve ambientarsi bene e fare il suo percorso di crescita». Ecco, oggi l’argentino che idolatra Leo Messi si prenderà l’attacco dei campioni d’Italia sulle spalle. L’importante sarà evitare giochi di prestigio inutili, come in Supercoppa quando mandò Allegri su tutte le furie: «Il mister si è arrabbiato con me perché ho provato un tunnel e ho perso palla. Ma pensavo che il pallone sarebbe passato, mi spiace e gli chiedo scusa». Contro la Roma, contro chi avrebbe voluto ingaggiarlo a discapito della Juve, non è tempo di «gigioneggiare»: verbo detestato dal suo allenatore, già incollerito contro gli infruttuosi arabeschi di Paul Pogba.

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