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PARIGI - Tanti auguri. Non è un giorno qualsiasi per Mario Lemina che oggi festeggia le prime ore da giocatore della Juventus e il ventiduesimo compleanno. Difficile immaginare un regalo più bello per festeggiare, anche se non è la prima volta che le ultime ore del mercato gli regalano emozioni inattese. Due anni fa il blitz dal Marsiglia a Lorient, poco prima della fine del calciomercato aveva scatenato l'ira dell'allenatore Christian Gourcuff (il padre dell'ex rossonero) che a fine stagione avrebbe lasciato in polemica il club dopo 25 anni. Un passo in avanti importante, ma mai come quello che oggi gli permette di spegnere le candeline sotto la Mole. Talento nato a Libreville, da padre francese e madre gabonese, Mario si trasferisce in fretta in Francia, nella periferia di parigina. Dopo le prime esperienze nei club dilettanti della zona, a 16 anni arriva l'occasione da prendere al volo: il Lorient dell'ambizioso presidente Fery, dove mette subito in mostra le sue qualità: tecnica, visione di gioco e velocità. Che è più forte degli altri si capisce in fretta: eletto miglior giocatore del torneo nazionale di Ploufagran nel 2012, rendez-vous annuale tra le formazioni giovanili dell'élite francese, inizia lentamente a inserirsi nella prima squadra.
EVOLUZIONE - Da centrocampista offensivo, rifinitore dietro le punte, Lemina fa un passo indietro scoprendo il nuovo ruolo di mezzala, posizione che oggi si adatta meglio alle sue caratteristiche, anche se poi Bielsa l'ha provato anche da mediano o, in emergenza, laterale destro. Una duttilità che non deve però ingannare: non è un jolly o un tappabuchi. La Juve ha scelto di puntare su di lui perché nelle ultime due stagioni ha saputo mantenere le promesse del Mondiale Under 20 vinto con la Francia, insieme a Pogba, e da quando la trattativa è entrata nel vivo, dopo l'amichevole del Vélodrome, i bianconeri sono andati a seguirli in tutte le partite giocate dal Marsiglia e si sono convinti che era il momento giusto per investire su di lui.