Allegri tifa Croazia, ricarica Mandzukic

Il bomber in patria è un mito, la pausa gli servirà per rigenerarsi
e Mandzukic© ANSA

TORINO - Chi lo conosce bene sostiene che la sua partenza stentata non ne ha scalfito l’ottimismo sfrenato. Mario Mandzukic ha una fiducia incrollabile in certezze consolidate dall’esperienza e per nulla scrostate dalla critica. E così la prima pausa da juventino per le nazionali, successiva a uno storico filotto di due stop consecutivi, arriva nel momento giusto: Mandzo, come lo chiamano in patria, battaglierà in Arzerbaigian e Norvegia per accelerare la qualificazione della sua Croazia all’Europeo francese. E quella maglia a scacchi servirà a ricaricarlo dopo le fatiche italiane.

CAPOCCIATE DIVERSE - Se lo augura Massimiliano Allegri, soprattutto. E trascinati dal pacato ottimismo del tecnico, anche la tifoseria bianconera guarderà al doppio incrocio di giovedì e domenica con un bel carico di aspettative. La prima avversaria della Nazionale di Antonio Conte, che insegue a -2 in classifica, si affiderà alla voglia di riscatto della punta juventina, la prima a ricordarsi e ricordare a tutti che se la Juve ha trionfato a Shanghai in Supercoppa l’ha fatto (anche) grazie a un colpo di testa da vero bomber. Una capocciata che ha fatto seguito al meraviglioso gesto tecnico di Danzica: stop e girata sotto la traversa della porta del Lechia. Tra il 29 luglio e l’8 agosto Mandzukic sembrava un marziano sceso sul pianeta Juve a insegnare cosa significhi la concretezza, soprattutto se dagli esterni piovono cross adeguati: non una caratteristica dominante negli anni più recenti della storia bianconera. Poi il black out: la sufficienza stiracchiata contro l’Udinese, quindi l’ancora fresca bocciatura di Roma. Dove il confronto col bosniaco Edin Dzeko è stato, a suo modo, incancellabile. In senso negativo.

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