Juve più giovane ma anche più esperta

Nonostante la baby-revolution (meno 3 anni) il nuovo gruppo ha maggiori presenze in Europa
Juve più giovane ma anche più esperta© LaPresse
TORINO - Baby revolution bianconera, ok. Ma se è vero che l’età media del nuovo gruppo a disposizione del tecnico Massimiliano Allegri è di 3 anni inferiore a quella del gruppo che si approcciava a iniziare la scorsa stagione (26 anni e 5 mesi contro 29 anni e 5 mesi), è anche vero che - più o meno paradossalmente - il numero di presenze Champions dell’organico è superiore rispetto al passato. Giovani sì, insomma. Ma tutt’altro che inesperti.
 
Nuovi leader - Persino gli addii di decani da Coppe europee come Andrea Pirlo (108 gettoni in carriera e 2 Coppe messe in bacheca nel 2003 e nel 2007 con il Milan) e Carlos Tevez (46 gettoni e una Coppa messa in bacheca, nel 2008 con il Manchester United) hanno finito per avere un peso specifico ridotto sul computo generale. E questo grazie, innanzitutto, agli acquisti di alcuni nuovi totem (ma in questo caso ancora sotto i 30 anni d’età: Pirlo e Tevez hanno lasciato Torino a 36 e 31 anni) ugualmente a loro agio nella massima competizione europea come Sami Khedira e Mario Mandzukic. Entrambi già conquistatori della Coppa (il centrocampista con il Real Madrid nel 2014 e la punta con il Bayern Monaco nel 2013), nonché in grado di portare in dote rispettivamente un bagaglio di 45 e 30 partite disputate. E pure Alex Sandro, comunque, spicca tra i nuovi veterani (pur nonostante i suoi soli 24 anni d’età), con le sue 21 presenze in Champions League messe a segno con il Porto, a partire dal 2011. Restando in tema di nuovi acquisti, si va invece verso il debutto assoluto per Dybala, Hernanes, Rugani e Zaza. E un po’ di emozione da avventura quasi nuova la vivranno pure Cuadrado (solo una presenza) e Lemina (4).
 
Maturazione - E’ chiaro, poi, ovviamente, che una bella impennata alle presenze dei bianconeri con almeno un anno di Juventus all’attivo l’abbia data la clamorosa escaltion nella scorsa edizione del torneo. Dal turno a gironi alla finale persa il 6 giugno a Berlino contro il Bacellona, sono trascorse la bellezza di 13 partite per Gigi Buffon e compagni. Un filotto mica da ridere che ovviamente ha arricchito il curriculum singolare dei diretti interessati ma, soprattutto, ha consentito al gruppo di cementarsi, di prender consapevolezza, di allestire solide basi in grado di agevolare l’inserimento dei nuovi elementi. 

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