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TORINO - Più che un meraviglioso teatro, per la rinascita bianconera dopo Calciopoli lo Stadium è stato quasi un motore d’avviamento: in quell’8 settembre 2011, nella cerimonia inaugurale sublimata dal faccia a faccia tra Boniperti e Del Piero davanti alla panchina su cui nel 1897 era stato fondato il club, la Juventus cominciò a riappropriarsi della propria identità. Un processo completato otto mesi dopo festeggiando sotto quegli stessi spalti il primo di quattro scudetti consecutivi. Sono passati esattamente quattro anni da quella notte e stasera lo Stadium prova a tornare motore d’avviamento, per una rinascita ancora più importante: quella dei bambini delle zone del Mali e della Repubblica Centraficana martoriate dalla guerra. Bambini che di quei conflitti sono vittime due volte: perché oltre a subirne ferite e privazioni sono costretti a diventarne anche attori, derubati dell’infanzia e dell’adolescenza per essere trasformati in soldati quando dovrebbero frequentare le scuole medie. Attraverso il centro Temedt per il reinserimento sociale dei bambini soldato di Bamako, in Mali, e la scuola arti e mestieri di Bangui, in Repubblica Centraficana, l’Unesco e la Juventus stanno provando a restituire a quei bambini un’infanzia e una vita. E’ a queste istituzioni, fondate grazie al sostegno della società bianconera e visitate questa estate da David Trezeguet, presidente delle Juventus Legends, che andranno i proventi della speciale festa di compleanno in programma stasera alle 20.45 allo Stadium.
Leggende vs leggende - La Juventus ha scelto di celebrare il quarto anniversario dell’inaugurazione della propria casa attraverso ciò per cui quella casa è nata: il calcio. Alle 20.45 scenderanno in campo le Leggende bianconere capitanate proprio da Trezeguet e quelle del Boca Juniors, per contendersi la 2ª edizione della Unesco Cup.