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TORINO - Oltre alle tre coppe, conquistate nell’ultima stagione e custodite al J-Museum, davanti ai consiglieri di amministrazione, che si riuniranno in tarda mattinata nella sede di corso Galileo Ferraris, Andrea Agnelli potrà esibire numeri da record per la Juventus, con i ricavi che continuano a salire, fino a sfiorare i 350 milioni, e il bilancio che ritorna in segno positivo dopo 5 esercizi consecutivi in rosso. Un’annata storica, sul campo e nei conti. E vincere su entrambi i fronti non è sempre scontato. Un esempio? L’Inter del triplete chiuse la stagione 2009-10 con oltre 84 milioni di passivo. La Juventus, invece, campione d’Italia e vice campione d’Europa, sa ormai unire i risultati sportivi con quelli economici, seguendo la linea guida della Exor, la cassaforte della famiglia Agnelli che detiene il 63,77% del capitale del club, cioè quella dell’autofinanziamento.
L’ESCALATION - Da dove era partita la coppia Agnelli-Marotta? Da un passivo di 95 milioni e da un settimo posto in classifica nella stagione 2010-11. Quattro anni (e quattro scudetti) dopo il Cda bianconero approva oggi i conti del 2014-15, che potrebbero passare alla storia come quelli della svolta. A fine agosto, nella relazione semestrale, la Exor aveva già anticipato i dati della Juventus dal 1° gennaio al 30 giugno 2015 con un risultato netto di 10,2 milioni, in miglioramento di 21,3 milioni rispetto alla perdita di 11,1 milioni fatta registrare un anno fa. Questo dato, unito a quello del primo semestre, negativo per 6,7 milioni di euro, fa sì che la somma algebrica del bilancio sia con un segno più di 3,5 milioni. E’ possibile qualche piccolo scostamento, dovuto ad accantonamenti o a svalutazioni, che non muta però il quadro d’insieme.