Hernanes: «Juve, ripartiamo da qui per una stagione da vincenti»

Il brasiliano: «Sicuramente le vittorie danno autostima, ma bisogna imparare a gestire sia i fatti positivi che negativi. Il campionato italiano è uno dei più difficili al mondo, è sempre stato così: puoi perdere contro ogni squadra, sia in casa o in trasferta. Ripartiamo da Juventus-Siviglia con la motivazione giusta per costruire la stagione che vogliamo noi. Manteniamone l’approccio nell’attenzione, nella compattezza e nel saperci muoverci tutti insieme, con serenità, e può darsi che faremo altre belle partite, ed i risultati seguiranno»
Hernanes: «Juve, ripartiamo da qui per una stagione da vincenti»© www.imagephotoagency.it

TORINO - Profeta e con orgoglio. Hernanes, brasiliano anche fischiato, si è subito ripreso con la buonissima gara contro il Siviglia. Regista e uomo d'ordine della Juventus che vuole conquistare. Ne parla a JTv.

CONTA VINCERE - «Sicuramente le vittorie danno autostima, ma bisogna imparare a gestire sia i fatti positivi che negativi. Il campionato italiano è uno dei più difficili al mondo, è sempre stato così: puoi perdere contro ogni squadra, sia in casa o in trasferta. Ripartiamo da Juventus-Siviglia con la motivazione giusta per costruire la stagione che vogliamo noi. Manteniamone l’approccio nell’attenzione, nella compattezza e nel saperci muoverci tutti insieme, con serenità, e può darsi che faremo altre belle partite, ed i risultati seguiranno».

UNITI -  «Il rapporto con Allegri è molto buono: è una gran persona, ha grande stima in me e l’ho apprezzato molto. Coi miei compagni mi trovo molto bene, ma dopo solo un mese ancora non sono riuscito a parlare tanto con tutti. Piano piano sto acquisendo confidenza. Coi brasiliani riesco a parlare di più»

 


BABY PROFETA -
«Il pallone senza dubbio è stato vicino a me,  ed io vicino a lui, fin da quando ero piccolissimo: a casa nostra mio padre non ha mai lasciato mancare un pallone, e a volte ce n’era anche più di uno. Era una fase in cui io lo mettevo accanto a letto, per averlo subito, appena sveglio».

 

L'IDOLO - «Con gli anni ci sono alcuni giocatori che ho ammirato molto, ma ve n’è uno in particolare di nome Felipe che giocava nel Vasco, Fluminense, Flamengo, in Brasile, ed era un mancino con una classe stupenda. Quello è stato per me un modello, volevo essere come lui».

L'INNO - «Arrivare a giocarvi è stato il risultato di un lavoro molto arduo. Se non fosse per la mia persistenza e per la mia tenacia non ce l’avrei fatta. A 30 anni, dopo aver giocato un mondiale, sembrava non arrivasse più il momento di debuttare in Champions. E’ arrivato invece, a Manchester, e l’esordio è stato indimenticabile. Allo Juventus Stadium l’atmosfera è stata fantastica: davvero un momento importante per la stagione. Mi auguro che possiamo ripartire da questa gara sulla strada per le vittorie».

 

IL SOGNO - «Faccio fatica a dirli: sono sogni ambiziosi, ho grandi aspettative e grandi sogni. Me li tengo per me, ma sicuramente vincere è uno di questi. Assolutamente». 

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