Morata: «Io e Dybala toda joya. Siamo fratelli del gol»

Morata: «Insieme anche fuori dal campo, è questione di feeling»
Morata: «Io e Dybala toda joya. Siamo fratelli del gol»© www.imagephotoagency.it

 Alvaro Morata, la sua esultanza dopo il gol che ha sbloccato la partita contro il Siviglia è sembrata una esultanza davvero di rabbia, liberatoria. Era dettata dal fatto che quella rete è un simbolo della risalita anche in serie A?

«In quel momento ero molto felce, è per questo che ho esultato così. Ma aspettiamo per capire l’importanza che può avere l’ultima vittoria. Noi, comunque, abbiamo grande fiducia nella svolta. Finora non abbiamo avuto tanta fortuna in campionato ma, come ho anche detto prima della partita ai miei compagni, quando si gioca al massimo e si gioca come sa giocare la la Juve allora si può vincere contro qualsiasi formazione al mondo. Ora, semplicemente, dobbiamo iniziare ad avere in Italia lo stesso rendimento che abbiamo in Europa. Anche se in serie A è più difficile esprimersi visto che ci sono meno spazi, gli avversari sono più chiusi e coperti».

Sente di avere maggiori responsabilità, quest’anno? Sente di avere la Juve sulle spalle?

«Sento di avere tante responsabilità, sì. Ma in realtà le abbiamo tutti: chiunque giochi per un club come la Juventus, deve sapere che la maglia è pesante e va onorata in un certo modo».

Lei ha responsabilità bianconere, ma anche... bianche. Il famoso diritto di recompra del Real Madrid...

«Cosa posso dirvi? Dopo ogni gol qualcuno mi ricorda che i tifosi temono un mio addio... Visto che è così, spero che mi facciate tante volte questa domanda: vuol dire che segnerò ancora parecchio! Ma dal mio punto di vista rispondere sarebbe una mancanza di rispetto per questa società, per questi compagni. Vesto la maglia della Juventus e mi concentro sulla Juventus».

Di certo, comunque, c’è che quando incrocia una spagnola si scatena: è andato a segno contro Real Madrid, Barcellona e Siviglia. Una in fila all’altra.

«E’ andata abbastanza bene contro le spagnole, ho tanti amici in Spagna che mi scriveranno. Qualcuno manderà qualche messaggio non tanto... amable. Però io sono felice perché abbiamo vinto, era importante farlo».

Un messaggio al suo commissario tecnico Del Bosque?

«Messaggio specifico... No, non c’è niente da dire. Non a parole, almeno. I messaggi bisogna mandarli in campo cercando di dare il massimo. E’ giusto che lui faccia le sue scelte, io devo solo impegnarmi».

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