Alesi: «Caceres, vuoi lezioni di guida?» 

Sfilata di campioni tifosi della Juve, che hanno ceduto loro cimeli per la mostra J-Sport: dal pilota a Meneghin, da Rocca a Baldini
Juve, ecco la Ferrari di Caceres dopo lo schianto

TORINO - «Caceres e Vidal, vi prego non sfasciate più Ferrari, mi piange il cuore a vederle ridotte così. Piuttosto, se volete, posso offrirvi delle lezioni di guida sicura». L’appello, poco serio e molto faceto, è dello juventinissimo Jean Alesi, ex pilota di Formula 1 con la Ferrari (e non solo), che ieri ha sistemato nel Juventus Museum un pezzo di se stesso. La tuta e il casco con cui correva ai tempi della Prost sono, infatti, uno dei pezzi della gustosissima mostra inaugurata ieri e che raccoglie cimeli assortiti degli sportivi tifosi della Juventus. Si chiama J-Sport ed è una galleria impressionante di medaglie d’oro, scarpe, tute, magliette e cuffie che ripercorrono un pezzo di storia dello sport patrio. Ieri molti dei protagonisti della mostra erano presenti in carne e ossa, una sfilata di campioni nello stadio della Juventus: dal cestista Alessandro Abbio al maratoneta Stefano Baldini, dal pugile Roberto Cammarelle al ct della pallanuoto Alessandro Campagna, dallo schermitore Diego Confalonieri al mito del basket Dino Meneghin, e poi ancora il nuotatore Gregorio Paltrinieri, la pallavolista Giulia Quintavalle, lo sciatore Giorgio Rocca, il ciclista Andrea Tafi...

AGNELLI - Tutti accomunati dall’essere campioni e juventini. Come ha spiegato Andrea Agnelli, ideatore della mostra: «Per me è un emozione essere qui, abbiamo pensato all’idea che se ci sono 14 milioni di tifosi potevamo invitare qualche atleta per condividere un pezzo di successo. La fatica che fanno gli sportivi è la medesima del calcio, ma magari si parla di loro una volta l’anno, ma voglio che i 180mila spettatori del nostro Museum vivano un pezzo degli altri sport». Poco più in là Alesi disquisiva più seriamente di Juve: «Quando ci sono i momenti difficili è più importante essere tifosi e stare vicini alla squadra. Quando posso vengo allo Stadium, altrimenti porto sempre con me la scheda per vedere le partite. Buffon è più che da Pallone d’Oro, un leader assoluto. E mi aspetto che Pogba cresca. In campionato il cammino è lungo, la squadra può recuperare punti».

PALTRINIERI - E a proposito di Buffon, Paltrinieri, campione del mondo in carica dei 1500 metri e primatista europeo della distanza, spiegava: «L’esclusione dal Pallone d’Oro è clamorosamente sbagliata. Dopodiché lui rimane uno sportivo pazzesco, una leggenda vivente che riesce a mantenersi ad altissimo livello nonostante l’età. Lo paragonerei a Michael Phelps, un’altra leggenda che ha saputo vincere qualsiasi cosa». Paltrinieri ha donato la sua medaglia d’oro: «Qualcosa in cambio delle emozioni che mi regala la Juventus da quando ero bambino. Il campionato è partito male, ma io che sono specialista nelle lunghe distanze posso garantire che le cose si possono cambiare in corsa. E vedrete, Pogba porterà la Juventus in alto, mi entusiasma e mi dà la sensazione di poter crescere ulteriormente. La differenza tra Champions e campionato? In qualche modo la capisco: anche io mi esalto di più nelle gare importanti e faccio magari fatica a trovare motivazioni in situazioni meno emozionanti». E per Paltrinieri, carpigiano, è stata una giornata di grandi soddisfazioni: «Ieri i granata mi mandavano i messaggini: andiamo in testa, andiamo in testa e poi a fine partita... tutti muti ovviamente».

BALDINI - A proposito di lunghe distanze, anche Stefano Baldini, mito della maratona mondiale e vincitore di quella olimpica di Atene, spiega: «Ho sensazioni buone. E’ una squadra ben costruita, come un maratoneta non ancora maturo, ma sta costruendo un percorso a lungo termine. Vedrete, quando questi giovani ragazzi metabolizzeranno meglio lo spirito Juve non ce ne sarà per nessuno». Lui che ha passato una vita a correre, spesso pensando alla sua squadra del cuore a un numero dieci che lo ha talvolta ispirato: «Alessandro Del Piero, campione a 360° sia in campo che fuori. Classe, intelligenza e impegno».

MENEGHIN - Dino Meneghin, leggenda del basket, regala la targa della Hall of Fame e spiega: «Il minimo che potessi fare per tutte le emozioni in sessanta anni di tifo juventino. Si tramanda in questo modo una tradizione non solo calcistica, molto intelligente questa idea. La Juventus attuale? Mi piace Morata, talento puro. Ma Pogba è spettacolare: si muove come una pantera e ha movenze da cestista. Ricorda Kevin Durant, anche fisicamente: speriamo abbia successo come lui. L’inizio zopppicante? Giusto punzecchiare la squadra, ma nei limiti dell’intelligenza. Non si può criticare chi ha vinto così tanto».

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