Juventus-Atalanta 2-0: decidono Dybala e Mandzukic

I bianconeri salgono a quota 12 punti in classifica. Sportiello para un rigore a Pogba

TORINO - La maturità e la classe di Paulo Dybala emergono cristalline nella domenica in cui, in teoria, dovrebbe avere più pressione che mai, al termine di una settimana dedicata completamente a lui, tra dibattiti sulla sua valutazione e sul suo utilizzo. Il ventiduenne argentino scende in campo come se il Dybala di cui si è discusso per sette giorni sia un cugino rimasto in Sud America e dipinge una prestazione artistica, in cui incornicia un gol, un assist e svariate giocate che strappano gli applausi sempre più esaltati dello Stadium. Il calcio è la materia più opinabile dell’universo, ma Dybala è un fuoriclasse e pensare di rinunciarvi è masochisimo. Il processo di crescita vale per i giocatori normali, i fenomeni ne seguono uno tutto loro che passa sempre e solo per il campo e le partite (Lippi assecondò il talento di Del Piero pur avendo a diposizione un certo Roberto Baggio, giusto per citare un caso in bianconero). Dybala appartiene alla categoria e oggi si è divertito e ha divertito dimostrandolo ai quarantamila fortunati spettatori del suo show.

COLLETTIVO - Per carità, la netta e divertente vittoria sull’Atalanta è anche merito della prestazione collettiva e di una squadra che ha affrontato la partita con l’atteggiamento giusto e una quadratura tattica, aiutata dal rombo con uno sfavillante Marchisio vertice basso, un concreto Khedira a destra, uno magnifico Pogba a sinistra e Pereyra che, finché è durato, è stato un duttilissimo vertice alto, giocando un po’ da trequartista, un po’ da attaccante esterno e rientrando diligentemente in fase difensiva. Quando si infortuna (e pare purtroppo uno stiramento) Pogba occupa quella posizione, lasciando la sua ad Asamoah e poco cambio nell’equilibrio. Non si cita la difesa, perché l’Atalanta rinuncia completamente ad offendere, lasciando al limite del senza voto la retroguardia bianconera.

LA LUCE - Insomma, gioca bene tutta la Juventus, ma la luce viene accesa da Dybala che gioca a tutto campo, svariando e infilandosi in tutti i pertugi lasciati liberi dalla barricata di difensori e centrocampisiti che Reja ha affastellato davanti a Sportiello. Ma l’intesa di Dybala con Pogba è inarrestabilmente meravigliosa: un fresco sorso di futuro, con i due ragazzini che si trovano a memoria e regalando spettacolo. In occasione del primo gol è Pogba che offre a Dybala la palla al limite dell’area: il francese vorrebbe tirare ma si rende conto che l’argentino è piazzato meglio. Ne esce un esterno da cartone animato, con la palla che cambia direzione proprio a un metro da Sportiello. E’ il 28', prima di quel momento Mandzukic si era mangiato due gol clamorosi, frutto di altrettanti spunti di Dybala, dopo l’uno a zero i bianconeri continuano ad attaccare frizzanti, senza però trovare il tiro giusto.

BRAVO POGBA - Lo ritrovano a inizio ripresa e, ovviamente, c’entra Dybala. Tacco di Pogba, fuga sulla sinistra del ragazzino che brucia Masiello e mette al centro un rasoterra sul quale Mandzukic si avventa anticipando il difensore atalantino e facendosi perdonare gli errori del primo tempo. E’ il 4' della ripresa e la partita è virtualmente chiusa, anche perché l’Atalanta sembra voler difendere lo 0-2. Dybala però ha preso la rincorsa e sembra non potersi fermare: driblla, scatta, si inserisce ovunque. I difensori bergamaschi impazziscono e alla fine lo stendono in area: rigore ineccebile che viene lasciato a Pogba. Giusto premio alla sua migliore partita di quest’anno. Purtroppo Paul lo spara addosso a Sportiello e si nega la gioia del gol. Non quella di una partita da Pogba.

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