Derbinho, Dunga: «Alex e Bruno show»

Il ct del Brasile: «Seguo entrambi, mi aspetto che infiammino Juve-Toro. Alex Sandro deve tirare fuori gli attributi. Bruno Peres? Migliori in difesa. Su Hernanes troppe pressioni, sbagliato confrontarlo con una leggenda come Pirlo. E Neto...»
Derbinho, Dunga: «Alex e Bruno show»© EPA

TORINO - «Non è vero che snobbo i brasiliani che giocano in serie A. Miranda è un leader della Seleçao. E comunque seguo tutti. Il problema è che in Brasile siamo 200 milioni, ma io alla fine posso convocarne solo 23... (risata)». Carlos Dunga ha già compilato la lista per il doppio impegno di novembre contro Argentina e Perù, ma le porte della sua Nazionale sono tutt’altro che chiuse per il futuro.

Tra quelli che sperano ci sono anche Alex Sandro della Juventus e Bruno Peres del Torino.

«Alex Sandro l’ho già convocato in passato. Conosco bene anche Bruno Peres, quando ero all’International di Porto Alegre ho rischiato di allenarlo: il presidente lo voleva a tutti i costi, poi non so perché la trattativa non si concluse».

Domani potrebbero incrociarsi nel derby.

«Da ct mi auguro che giochino e siano protagonisti: mi aspetto un bello scontro a tutta velocità. Spero di riuscire a seguire Juve-Toro, in caso contrario lo farà uno dei miei collaboratori. Disponiamo di osservatori ovunque. Monitoriamo tutti, poi tocca ai singoli giocatori mettersi in mostra con continuità ad alto livello».

Nelle relazioni su Bruno Peres le avranno sottolineato in rosso il gol alla Juve dello scorso anno.

«Me lo ricordo bene, gran bel gol. Però... Però, al di là di quello che si pensa di noi brasiliani, per me un terzino deve essere prima di tutto un difensore, non un attaccante. Mi spiego: o sei un laterale offensivo che segna 7 gol in 10 partite, altrimenti preferisco uno che difenda bene e si sganci meno».

Bruno Peres non la convince in fase difensiva?

«Con un allenatore come Ventura si completerà, vale lo stesso per Avelar. Giocare nel Brasile, però, non è semplice per nessuno. Ho tanta scelta: a destra ho Dani Alves e Danilo. E non mi sono mica scordato di Maicon».

Anche a sinistra non è messo male con Marcelo e Filipe Luis. Sperava che Alex Sandro giocasse di più nella Juve?

«Il fatto che sia stato pagato 26 milioni deve essere un segnale di fiducia per il giocatore, ma ha ragione Allegri quando dice che l’allenatore non si deve far condizionare dai prezzi. Alex Sandro ha grandi qualità. E se Roberto Carlos lo ha indicato come sue possibile erede, io mi fido» [...].

Sorpreso di vedere la Juventus così indietro in classifica?

«Dopo tanti anni di trionfi, ripetersi è dura: tutte le rivali vogliono battere la Juve. E poi i bianconeri hanno cambiato molto. E’ andato via Tevez e soprattutto Pirlo, che è uno che ti fa girare tutta la squadra».

Hernanes ha detto: «Non paragonatemi a Pirlo».

«Ha ragione, perché Pirlo è una leggenda. E’ stata messa troppa pressione su Hernanes».

Ma Hernanes è un fenomeno o un buon giocatore? «Quello lo deve dire il campo, non io».

Cambiamo la prospettiva: regista o trequartista? «Nel mio Brasile stava davanti alla difesa, ma avevamo un gioco diverso da quello della Juve».

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