Serie A, Juventus: disse Sandro il Filosofo su Pirlo, Tevez e Vidal

Alla Juventus mancano i gol e le invenzioni di Pirlo, Tevez e Vidal, ma sta nascendo la Juventus del prossimo ciclo
Serie A, Juventus: disse Sandro il Filosofo su Pirlo, Tevez e Vidal©  La Presse

ROMA - L’estate scorsa passeggiavo sulla spiaggia con un mio amico Sandro (Filosofo) e parlavamo di Calcio e delle grandi squadre europee: Barcellona di Luis Enrique, Manchester United (un po’ inevitabilmente in difficoltà dopo l’addio di Sir Alex), Real Madrid, Bayern di Guardiola (un ossimoro per chi da sempre associa Guardiola al calcio catalano) Chelsea di Mourinho, Arsenal di Wenger, grande squadra con grande allenatore (da 19 anni!) e bellissimo gioco, ma sempre un po’ incompiuta nei risultati, un po’ come la Roma in Italia.

E inevitabilmente fra le grandi squadre europee è venuta fuori la Juventus: quattro scudetti consecutivi, il record assoluto di punti della serie A, una finale di Champions giocata inaspettatamente a scapito di squadre molto più ricche e spendaccione, ma raggiunta meritatamente e combattuta fino all’ultimo con il risultato in bilico pur contro i marziani del Barcellona. E questo senza minimamente risentire del passaggio da Conte ad Allegri, personaggi fra loro molto diversi. La Juventus, l’unica fra le squadre di vertice che schiera in campo tanti giocatori italiani e il blocco difensivo della Nazionale; ora, dopo le partenze di Del Piero, Pirlo, Quagliarella, Giovinco, Matri e qualche altro, sono un po’ meno, ma sempre molti più delle altre squadre di vertice in serie A.

Mancavano pochi giorni alla prima di campionato e fu inevitabile per noi due, irriducibili calciologi, cercare di prevedere il futuro. Che farà la Juve quest’anno? Il Filosofo assunse un’espressione fra il corrucciato e il perplesso e disse testualmente: quante partite la Juve ha risolto l’anno scorso con una punizione di Pirlo, un’invenzione di Tevez o un colpo di testa di Vidal ? E quelle partite chi gliele risolverà quest’anno che ambetre sono andati via? E anche altri elementi ci perplimevano: i campioni della difesa hanno un anno in più dello scorso anno, e 4 anni in più di 4 anni fa: ce la faranno ad anticipare e pressare alto i ragazzini veloci, terribili e affamati delle piccole squadre per i quali, soltanto due-tre anni prima, giocare in serie A contro la Juve era un sogno di quelli che non si realizzano mai? I primi risultati di quest’anno stanno confermando i dubbi del Filosofo e miei.

La Juve non ha cannibalizzato il Campionato come sempre negli ultimi anni, tranne un’unica fiera ma transitoria opposizione della prima Roma di Garcia. Ha perso alcune partite e ora sta risalendo da centro classifica. E’ finito un ciclo? Sì, quel ciclo è finito come era inevitabile (come quello del Milan degli Olandesi….) e ne sta iniziando un altro con un saggio tentativo di equilibrio fra continuità e rinnovamento. E con nuovi potenziali fuoriclasse come i due Paul ’93, Pogba e Dybala. La nuova Juve dovrà affrontare quest’anno e negli anni prossimi la nuova Inter, il nuovo Napoli, la semi-nuova Roma nel Gioco più bello del mondo. Sia nel Calcio europeo e in quello italiano manca al momento il Dominatore. Meglio così: se partite e classifiche saranno equilibrate, il gioco sarà ancora più bello e la soddisfazione del vincente ancora più grande.

Il Calcio è così amato e appassiona tanta gente perché, quando giocato bene, è Armonia. E per di più è una Metafora, una bella Allegoria della nostra Vita Umana con la quale ha tutto in comune: fischio di inizio; primo tempo; secondo tempo; a volte supplementari; fischio di chiusura.

 

 

 

 

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