Khedira: «Rinato alla Juventus con la dieta, il preparatore e l'amore per il calcio»

Kaiser Sami si confessa dopo un anno tribolato: «Ho ritrovato l'amore per il pallone. Quanti cambiamenti in estate a Torino...»
Khedira: «Rinato alla Juventus con la dieta, il preparatore e l'amore per il calcio»© Marco Canoniero

TORINO - «Grazie alla Juventus è tornato il mio amore per il calcio». Sami Khedira si confessa su Kicker, dopo dieci giorni con la Germania piuttosto duri, tra gli attentati di Parigi e l'allarme di Hannover. La paura di dover smettere per i continui infortuni, la scelta di venire a Torino, i cambi radicali e tanti segreti della rinascita del campione del mondo. «Da più di un anno non potevo godere della gioia del pallone, ma sapevo quale fosse la strada giusta per ritornare e non volevo abbandonarla». Dolci, pasta, pizza? Il menu del tedesco è stato allargato sotto la Mole. «La mia dieta è cambiata completamente. Ci sono principalmente insalata, verdure, pesce e carne». E’ uno dei tanti cambiamenti che hanno permesso, in estate, di voltar pagina. Con uno scopo preciso: «Mettere di nuovo il calcio al centro di tutto. Ci sono tante cose belle nella mia vita, ma il mio più grande amore è per il calcio. Sto cercando di nuovo di vivere al cento per cento sul calcio, nella quotidianità di sportivo e nel privato, concentrandomi al massimo. Da un anno non mi divertivo più, adesso lo farò di nuovo».

IL PASSATO - Al Real Madrid ha vissuto una situazione difficile, tra continui ko: ora tutto è alle spalle. A Torino ha giocato due partite di Champions League e cinque match di campionato dall’inizio, mostrando di essere tornato ad alti livelli. «Per il calcio sono pronto a rinunciare a molte cose della vita. Mi sento in forma, sento un buon feeling e sto riconquistando la fiducia nel mio corpo. Mi rendo conto di poter giocare ogni re giorni per 90 minuti. Detto questo, sono ancora lontano da dove voglio arrivare, ma la strada è tracciata per tornare dove ero prima. I cambiamenti fatti in estate, anche nella vita quotidiana, stanno pagando». Uno dei segreti è la dieta, ma non solo: «Lavoro molto più intensamente con il mio fisioterapista. Ho il mio preparatore atletico personale, che avevo già con me dopo la mia rottura del legamento crociato. E’ tornato a lavorare ogni giorno per diverse ore sul mio corpo, uno spettacolo per il quale sono pronto a sacrifici…».

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