TORINO - Va bene così, la Juve vince e fa un balzo importante verso la vetta. Alla fine conta questo, ma Allegri deve superare l’equivoco del trequartista. La bocciatura di Hernanes (infortunio o meno) è la radiografia evidente dell’inutile spreco di tempo dedicato per ritrovarsi. Dybala si è battuto con grande generosità ma anche con grande confusione nella prima frazione di gara. Stesso discorso per Mandzukic. Le certezze dopo questa partita che rilancia la Juve per il terzo posto e lo scudetto (Roma a 6 punti, Inter e Fiorentina giocano oggi), sono due: non si può fare a meno di Dybala, mentre si può fare a meno di Hernanes e del tormentone sul trequartista intorno al quale ormai si è consumato l’ennesimo capitolo negativo.
Nella battaglia fra Bologna e Roma protagonista assoluto è stato il direttore di gara che ha determinato gara e risultato. Rocchi non è più un arbitro sereno. Ci sono partite come quella di Bologna che lo mandano in bambola e ora starà a lui fare una riflessione su una incredibile cascata di errori (che affrontiamo all’interno del giornale) derivati soprattutto da un approccio sbagliato alla gara. Primo punto: su un campo diventano pantano le scivolate sono inevitabili e non si può fischiare ogni intervento perché i giocatori non sono dotati né di freni né, tanto meno, di gomme termiche. Insomma la fiscalità diventa ridicola su movimenti che non possono essere del tutto controllati dai protagonisti in campo che non dovrebbero mai essere gli arbitri. Da qui scaturiscono decisioni sbagliate e rigori cervellotici frutto anche di ingenuità o malizie degli stessi giocatori. Insomma anzichè perdere completamente la testa occorrerebbe mantenere nervi saldi e usare il buon senso. Una cosa è certa: Rocchi non è adatto a dirigere determinate partite. Forse dovremmo riparlarne fra un altro anno.