TORINO - Il mercato dà e prende con una consistente variabile di imprevedibilità. Allora capita che gli affari possano essere eccellenti oppure rivelarsi una delusione, quando non addirittura un flop. Sarebbe ingeneroso tirare le somme a stagione cominciata solo da qualche mese, ma pur sempre da qualche parte bisogna partire per dare una valutazione quanto più possibile oggettiva delle scelte estive. E’ evidente che l’investimento su due ragazzi di ampia ed esaltante prospettiva come Dybala e Alex Sandro sia inseribile alla voce ottimi affari: nonostante la giovane età i due sudamericani hanno le carte in regola per aumentare il proprio valore di mercato. Di fatto Dybala vale già molto di più e Alex Sandro è avviato sulla medesima strada. Ma inesorabilmente la stagione presenta anche il conto delle noti dolenti e alcune operazioni, anche piuttosto onerose, rientrano tra le domande ancora alla ricerca di una risposta. L’interrogativo più frequente posto da addetti ai lavori e da tifosi è: ma gli 11 milioni spesi per Hernanes valevano veramente la pena? E’ evidente come il quesito appaia retorico alla luce di quanto messo in mostra dal brasiliano finora: prestazioni poco convincenti, molte più ombre rispetto alle luci, in generale un percorso bianconero apparso fin dall’inizio in salita. All’interno della Juventus tuttavia c’è la convinzione, mescolata alla speranza, che Hernanes possa tornare Profeta nonostante una partenza falsa. Max Allegri lo ha sempre difeso e anche contro il Milan, pur davanti a un’altra prova sotto tono, il tecnico lo ha “protetto”: «Quando Hernanes sarà in condizione potremo giocare con il trequartista». Il punto è che a fine novembre non avere un giocatore in perfetta forma è un problema in più da affrontare: il brasiliano peraltro si è infortunato - problema muscolare che verrà valutato oggi con gli appositi esami - dunque non riuscirà a trovare la continuità necessaria per avvicinarsi a una condizione degna di un Profeta.