Juventus: Khedira, un asso. Ma troppo fragile

Solita gamba, solito muscolo: il tedesco è di nuovo degente dell’infermeria (piena)
Juventus: Khedira, un asso. Ma troppo fragile© www.imagephotoagency.it

TORINO - Non si può dire, purtroppo, che giunga inattesa la notizia del nuovo infortunio muscolare di Sami Khedira. Si fa per dire, nuovo… Giacché ormai si tratta di una costante. E quel che è peggio, l’ultimo guaio fisico del mediano, non è altro che un riacutizzarsi del problema (verificatosi in ritiro) che aveva costretto Khedira a saltare la prima parte della stagione. E poi, strada facendo, un’altra buona parte di partite: basti sottolineare che sono appena 7 le presenze collezionate dal tedesco finora. Fatto sta, però, che questo nuovo intoppo - la cui effettiva entità sarà valutata giorno per giorno - complica parecchio i piani di Massimiliano Allegri. Inutile forzare il recupero. Sarebbe dannoso e, soprattutto, pericoloso. E pone peraltro d’attualità tutta una serie di riflessioni sull'opportunità della scelta di puntare su Khedira (reduce da mesi di inattività al Real Madrid, un po’ per infortunio e un po’ per scelta tecno-societaria). Nonché, riflessioni sull'opportunità - a questo punto - di tornare prepotentemente sul mercato a gennaio per porre rimedio ad una situazione d’emergenza a centrocampo che ormai sembra esser diventata strutturale. Ragion per cui il nome di Gundogan (vecchio pallino bianconero, da tempo nel mirino di Beppe Marotta e Fabio Paratici) sta circolando con insistenza sempre maggiore attorno agli ambienti bianconeri. Khedira peraltro, non è un giocatorino di cui si può far facilmente a meno. Trattasi infatti di un perno del centrocampo, imprescindibile per l’apporto che dà in termini di qualità e, non meno importante, di carisma. Non è affatto un caso se con lui in campo la Juventus non abbia mai perso. E’ campione del mondo e quando gioca fa la differenza, la squadra diventa più solida perché ha un punto di riferimento.

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