Juventus: 21 infortunati! Allegri, che cosa succede?

Con lo stop di Hernanes e il nuovo forfait di Khedira la situazione dell'infermeria bianconera è preoccupante

TORINO - E sono 21! La Juventus, con il forfait di Khedira contro il Milan e l'ultima tegola di Hernanes, ha raggiunto il poco confortante traguardo della più 'rotta' della Serie A, con la maglia nera, la più pesante e la meno gradita. Non si può continuare a far finta di nulla, anche se ufficialmente il tecnico bianconero Allegri ha già dribblato il problema con un «il calcio non è scienza, vive dei periodi e addossare responsabilità o cercare la causa non serve. Ci sono troppe variabili dentro un essere umano». Mah, il fato, il destino avverso, di certo è il nemico più pericoloso. Ma sull'argomento la scienza assiste da vicino i club professionistici e alla Juventus tutto questo di certo non manca.

POCHI ALLENAMENTI - Non giova certo non allenarsi bene, anzi farlo proprio poco, per via delle Nazionali e dei continui impegni a cui ti costringe il calendario di un top club. Come già riportato da Tuttosport, Allegri è costretto ad allenare la Juventus molto poco. Da inizio stagione addirittura soli 12 allenamenti veri e completi, per il resto rifiniture e recuperi da soste e impegni vari. Le tournée estive, la preparazione frammentata, il calendario ingolfato di certo non aiutano, ma è tipico delle grandi squadre. Solo le piccole possono permettersi il vecchio ritiro in montagna di 20 giorni e serene amichevole con i mitici montanari e boscaioli. Ma alla Juventus sta accadendo troppo, inutile nascondersi dietro un dito.

LE SCELTE DI MERCATO - Ogni singolo poi ha una storia a sé: si passa dal superinfortunato Khedira, una triste abitudine ormai nella carriera del tedesco, a Mario Mandzukic, che mai in carriera si era fermato così tanto. Ma se a botte e distorsioni non si può far nulla (vedi Evra con il Milan), sono le noie muscolari a preoccupare, che molestano gli juventini ovunque, a Vinovo, su ogni campo della Serie A, Champions League e Nazionali varie.

IL PUNTO - Lo staff dei preparatori non passerà di certo un periodo sereno: il cambio di metodologie, ritmi, carichi e anche abitudini si sta facendo sentire. Urge un punto della situazione, un 'tutti a rapporto'. Meglio tardi che mai, la rincorsa bianconera deve continuare.

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